Dai fatti alla Storia - volume 1

SEZIONE B | LA TRANSIZIONE ALLA MODERNIT La cattura di Giovanni il Buono, miniatura quattrocentesca. La miniatura quattrocentesca illustra la battaglia di Azincourt, che evidenzia il ruolo degli arcieri inglesi nella vittoria. Il giglio dorato in campo blu compare negli stendardi di entrambi gli schieramenti, dal momento che le case regnanti erano imparentate fra loro. Gli inglesi vestono la croce rossa su fondo bianco, già simbolo dei crociati: era la Croce di san Giorgio, il santo uccisore del drago e perciò invocato nelle battaglie. Il suo culto era molto popolare durante la Guerra dei cent anni, tanto che fu poi riconosciuto patrono d Inghilterra. LE FASI INIZIALI DEL CONFLITTO Nei primi anni del conflitto prevalsero le truppe inglesi, nettamente superiori per qualità militare e forza delle armi. Un primo importante scontro si svolse nel 1346 a Crécy, in Normandia, dove Edoardo sbaragliò l esercito di Filippo, quindi assediò il porto di Calais, che conquistò assicurandosi il controllo della Manica. Le vittorie inglesi evidenziarono alcune novità sul piano militare, fra cui particolare rilievo ebbe l uso dell arco lungo, in dotazione agli eccellenti arcieri inglesi. Quest arma scagliava dardi in grado di perforare le corazze di ferro; rispetto alla balestra era più maneggevole e veloce da usare e permetteva una frequenza di tiro molto maggiore. L arco lungo rappresentò un arma micidiale per la cavalleria francese, ancora legata ai sistemi guerreschi della nobiltà tradizionale, lenta nei movimenti e incapace di resistere al tiro degli arcieri. Dopo una lunga interruzione del conflitto dovuta all epidemia di peste, nel 1356 Edoardo III organizzò una nuova spedizione al di là della Manica e in uno scontro memorabile a Poitiers sconfisse il nuovo sovrano francese Giovanni II detto il Buono (1319-64), facendolo prigioniero e chiedendo un ingente riscatto per la sua liberazione. Con il successivo trattato di pace firmato a Brétigny nel 1360 il re inglese ottenne il riconoscimento del possesso di Calais e della Guienna, liberata dal vincolo feudale; inoltre, gli fu riconosciuta la sovranità su un vasto territorio della Francia sud-occidentale. In cambio Edoardo rinunciava a ogni ulteriore pretesa sulla corona francese. LA SECONDA FASE E LA RIPRESA FRANCESE Nel 1369 ripresero nuovamente le ostilità. Nessuno dei contendenti era più disposto ad accettare gli accordi di pace: Edoardo reclamò nuovamente il titolo di re di Francia, mentre il sovrano francese continuò a ritenere suo vassallo il nemico d oltre Manica. Sul trono francese, nel frattempo, era salito Carlo V di Valois (1338-80), detto il Saggio, il quale si prodigò a riordinare la struttura amministrativa e fiscale del regno e a riorganizzare l esercito. Il rinnovato esercito francese cominciò a conseguire i primi successi adottando una strategia che evitava lo scontro aperto per puntare su attacchi limitati ma tatticamente rilevanti. In questo modo Carlo riuscì a recuperare gran parte dei territori che erano stati perduti negli anni precedenti, tanto che alla sua morte nel 1380 agli inglesi restavano solo i domini di Calais e Bordeaux. BORGOGNONI E ARMAGNACCHI Dopo le riconquiste francesi l Inghilterra attraversò un periodo di turbolenze ereditarie e soprattutto di gravi rivolte popolari (1381 > C7.2). Anche la corona francese incontrò grosse difficoltà quando, a partire dal 1392, il nuovo sovrano Carlo VI (1368-1422) manifestò segni di squilibrio mentale. Di fatto, per tutto il suo lunghissimo regno (durato oltre quarant anni) la Francia dovette fare i conti con l indebolimento del potere della corona, da cui tentò di trarre vantaggio la nobiltà feudale, intenzionata a riconquistarsi spazi di autonomia politica. Due furono le casate che si contendevano 228 77636R_0000E01_INTE_BAS@0228.pgs 15.09.2021 14:51

Dai fatti alla Storia - volume 1
Dai fatti alla Storia - volume 1
Dal Medioevo all’Età moderna