2 CARESTIE, GUERRE, EPIDEMIE

La crisi del Trecento | CAPITOLO 6 Variazioni della temperatura Periodo interglaciale medievale Piccola era glaciale 1000 1500 1900 Anni Fonte: W. Behringer, Storia culturale del clima, Bollati Boringhieri, Torino 2016 RICAPITOLANDO 1 Delinea in forma schematica il circolo vizioso conosciuto dall Europa nel Trecento. 2 Quali fattori arrestarono l espansione economica europea nel Trecento? Carestia Dal latino carere, mancare , indica la mancanza o la scarsità di derrate alimentari, soprattutto di cereali, dovuta a cause naturali (siccità, piogge, gelo, insetti ecc.) o a guerre. I poveri di Siena accolti a Firenze, miniatura trecentesca dal Libro del Biadaiolo. A questo proposito storici e studiosi parlano di una vera e propria piccola età glaciale . Come le buone condizioni climatiche erano state tra le cause decisive nel favorire la produzione di risorse e la crescita demografica, allo stesso modo il peggioramento contribuì a innescare la crisi. La stessa opera di disboscamento, che era stata fondamentale per aumentare la produzione alimentare, aveva però lasciato senza protezione naturale le campagne di fronte alla forza delle piogge, che ora inondavano i campi, devastando le colture e i terreni fertili e dissodati. 2 CARESTIE, GUERRE, EPIDEMIE CARESTIE E FAME Come abbiamo visto, l esplosione demografica e agricola aveva impoverito la dieta, riducendo l apporto di carne e legumi a favore di un alimentazione basata sui cereali (> C1.2). Non a caso la cerealicoltura si era estesa fino ad assumere, in molte aree, il carattere di monocoltura. In queste condizioni il venir meno di un raccolto era in grado di causare gravi problemi di approvvigionamento: le carestie, che prima erano sporadiche e localizzate, ora anche per via dei mutamenti climatici si presentarono con un preoccupante carattere di continuità e di diffusione. Dall inizio del Trecento furono colpite molte località in varie zone d Europa. Dall area baltica fino alla penisola iberica (1333), passando per l Inghilterra, la Francia (1335) e l Italia (1330 e 1347), le carestie si presentarono con drammatica frequenza. A soffrirne in misura maggiore furono i ceti più poveri (cioè la parte più consistente della popolazione), come viene attestato dalle testimonianze dei cronisti dell epoca che riferiscono la disperazione di tanti individui: gente pronta a uccidere gli animali necessari alle attività agricole o addirittura secondo alcune testimonianze disposta a forme di cannibalismo, in un intreccio che legava sottoalimentazione e debilitazione, fame e morte. A ogni raccolto perduto facevano seguito, puntualmente, schiere di mendicanti e contadini affamati in cerca di cibo che vagavano per le campagne o si riversavano nelle città, aggravando una situazione già critica, come accadde quando, in seguito alla grave carestia che nel 1329 afflisse molte aree della Toscana, Firenze aprì le porte ai poveri espulsi da Siena (> A , pag. 152). 151 77636R_0000E01_INTE_BAS@0151.pgs 15.09.2021 13:30

Dai fatti alla Storia - volume 1
Dai fatti alla Storia - volume 1
Dal Medioevo all’Età moderna