8. Lo stile

L autore Cicerone in breve La regolarizzazione dell esametro A Cicerone, nonostante i suoi versi secondo Marziale (II, 89, 3-4) non fossero ispirati dalle Muse e da Apollo («scrivi poesie che non hanno nulla a che vedere né con le Muse né con Apollo: ti lodo, Gauro, era il vizio di Cicerone , trad. S. Beta), gli studiosi moderni riconoscono il merito di aver contribuito considerevolmente alla definizione della tecnica versificatoria e all arricchimento del lessico poetico. Nella costruzione dell esametro Cicerone contempera il gusto arcaico con lo sperimentalismo neoterico: la posizione delle cesure viene canonizzata, la disposizione delle parole risulta più libera e il discorso grazie all enjambement* supera i confini del singolo verso (si spezza l equazione tra unità metrica e unità semantica). 8. Lo stile Nonostante le critiche di Marziale, da Cicerone viene un grande contributo alla costruzione dell esametro e al lessico poetico. VIVA VOX Il giudizio di Quintiliano Con Cicerone la prosa latina raggiunge la sua piena maturità. Tanto le orazioni e i trattati quanto l epistolario hanno costituito nel corso dei secoli un modello di lingua e di stile. Una progressiva trasformazione Cicerone è il primo a riconoscere un evoluzione nel proprio stile; la progressiva trasformazione stilistica risale agli anni della gioventù, quando egli era ancora profondamente influenzato del contemporaneo asianesimo ( p. 543). Ricordando gli studi oratori compiuti da giovane in Oriente, Cicerone dichiara l importante impronta datagli da Apollonio Molone, che nella sua scuola di Rodi ebbe anche Giulio Cesare e che soggiornò a Roma nell 87 a.C. e nell 81 a.C.: «Egli si adoperò [ ] a contenere la mia eccessiva ridondanza, il mio traboccare che derivavano da una certa giovanile mancanza di ritegno e di freni , e ad arginare il flutto che, diciamo così, dilagava fuori dalle sponde (Brutus 316, trad. E. Narducci). L esperienza in Oriente aiuta Cicerone a moderare l esuberanza e la foga eccessiva, a privare il suo stile di artifici ed enfasi, dell eccesso di figure di suono e di espedienti tecnici. Inizialmente influenzato La polemica antiatticista Agli atticisti che gli rimproverano di non aver mai abbandonato l asianesimo Cicerone risponde nel Brutus, e in altri trattati retorici, criticando la povertà e la freddezza della loro eloquenza. Egli dichiara di preferire una via intermedia tra l atticismo e l asianesimo e di avere il proprio modello ideale in Demostene. L eloquenza vagheggiata da Cicerone è libera da schemi, capace di adattarsi alle situazioni e di rispondere a particolari esigenze, soprattutto nelle perorazioni, dove la cura stilistica e il ricorso al pàthos aiutano a coinvolgere emotivamente i giudici. Cicerone sceglie dall asianesimo, grazie agli studi compiuti in Oriente Cicerone alleggerisce il suo stile e modera gli eccessi. una via di mezzo tra asianesimo e atticismo; lo stile deve sapersi adeguare a ciò che la situazione richiede. La tripertita varie tas Pur non chiarendo nel dettaglio le caratteristiche del suo stile maturo, Cicerone si mostra tuttavia sensibile all applicazione della tripertita varie tas, cioè alla commistione, in una stessa orazione (come accade, per esempio, nelle Verrinae), dei registri umile, medio e sublime ( T13). La concinn tas e il numerus Il tratto saliente della prosa ciceroniana è la concinn tas*, l armonia ottenuta tramite la simmetria operante su tutti i livelli (morfologico e sintattico, stilistico e lessicale). Il periodo presenta un elaborata architettura sintattica nella quale in linea di massima predomina l ipotassi*; la sua struttura risulta composta da elementi (membra o più brevi incisa) studiatamente disposti tramite parallelismi (et et; tum cum; non solum sed etiam; neque neque), antitesi* (non sed), anafore*, accumulazioni*, climax*. Connesso alla concinn tas è il numerus, il ritmo : l uso di sequenze metriche e, in particolare, di clausole (poste in chiusura del periodo) nella prosa produce particolari cadenze e La concinn tas è l armonia del discorso, ottenuta grazie a un organizzazione sintattica simmetrica, attentamente elaborata ed elegante. Il numerus è il ritmo della prosa ciceroniana. 565

Tua vivit imago - volume 1
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Età arcaica e repubblicana