Tua vivit imago - volume 1

L amore, la passione, il matrimonio Josep Bernat Flaugier, Corteo nuziale con la statua, 1800-1810. Barcellona, Museo Nazionale di Arte Catalana. 72, 7-8). Presentiamo qui il carme 76 di Catullo ( T2), nel quale Catullo, prendendo de nitivamente congedo da Lesbia, porta alle estreme conseguenze l espressione della propria sofferenza, arrivando a pregare gli dèi di liberarlo da quel «male che lo «conduce a rovina , da quel « agello che, «penetrato come un languore no in fondo alle bre , gli «ha cacciato via completamente dal petto la gioia . Amare e voler bene Solo dopo la morte di uno dei due amanti, la passione (amare) può lasciare posto a un affetto (bene velle) ormai rasserenato, o comunque lontano dai tumulti di un legame tormentato, vissuto giorno per giorno. Nella prospettiva postuma della dimensione ultraterrena possono addirittura, talvolta, rovesciarsi i ruoli, e la donna può rimproverare l innamorato di non esserle stato abbastanza devoto: è il caso dell elegia di Properzio (IV, 7, T4) nella quale il poeta racconta di aver incontrato, in sogno, l ombra della defunta Cinzia, che giura di essergli stata sempre fedele e lo accusa di essersi dimenticato di lei. La donna, tuttavia, si dice in attesa di averlo tutto per sé quando anche a lui toccherà di morire: «ora ti possiedano altre; ben presto ti avrò io sola (nunc te possideant aliae: mox sola tenebo). L amore felicemente realizzato Una conciliazione tra l amore come passione e l amore come affetto si rivela, per Catullo e gli elegiaci, di fatto impossibile, se non in una dimensione soprannaturale (l universo del mito) o ultraterrena (la vita dopo la morte). La realizzazione del sentimento amoroso all interno dell istituzione matrimoniale sarà narrata più volte da Ovidio, che nelle sue Metamorfosi racconta diverse storie di coniugi profondamente innamorati l uno dell altra, e la cui massima aspirazione è quella di invecchiare e morire insieme (Deucalione e Pirra, Filemone e Bauci, Ceice e Alcione). una novità di enorme portata rispetto alla cultura greca e alla stessa cultura latina dei secoli precedenti, e alla quale Ovidio ha dato l espressione letterariamente più compiuta. Qui abbiamo scelto, tuttavia, di presentare un esempio preso non dalla letteratura, bensì dalla vita vera : si tratta della cosiddetta Laudatio Turiae ( T3), una lunga epigrafe sepolcrale, giuntaci in frammenti, nella quale un marito elogia la vita e i meriti della moglie appena scomparsa, esempio di assoluta dedizione e disponibilità anche al sacri cio personale nel momento del pericolo; a lei egli tributa l ultimo, accorato omaggio, rievocando, allo stesso tempo, con doloroso rimpianto i «giorni sereni e felici trascorsi insieme. 445

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Età arcaica e repubblicana