Il Maraschini-Palma - volume 1

Competenze in gioco Per gli abacisti, la diffusione del metodo di calcolo arabo, detto algoritmico, rappresentava perdita di prestigio e di lavoro; e ancora oggi la Chiesa, così come utilizza il latino come lingua ufficiale, utilizza in molti contesti il sistema di numerazione romano. Due sono, nella storia, i personaggi ai quali si attribuisce il ruolo di principali diffusori del sistema di numerazione indiano: Mohammed ibn Musa al-Khuwarizmi, astronomo e matematico arabo, che attorno all 820 d.C. scrisse un libro in cui spiegava il metodo di calcolo degli indiani. La sua opera si diffuse nel mondo arabo e, attraverso numerose traduzioni in latino avvenute soprattutto a partire dal XII secolo, in tutto l Occidente cristiano. Nella traduzione latina il nome dell autore venne semplificato e latinizzato in Algorismus, da cui il termine algoritmo, che oggi indica una procedura di calcolo ben definita. Leonardo Pisano, detto Fibonacci (cioè figlio di Bonaccio), nel 1202 scrisse un libro, il Liber Abaci che, grazie alla sua chiarezza, permise la definitiva affermazione del sistema posizionale. Bonaccio, il padre di Leonardo, era funzionario della dogana della Repubblica marinara di Pisa e, lavorando spesso in Algeria, si trovò a constatare quanto fosse più comodo il sistema usato dagli arabi. Fu così che stimolò il figlio a studiare tale sistema e a scriverne un libro per spiegarne l uso e i vantaggi. I numeri romani I numeri romani hanno, come cifre, dei simboli la cui forma ricorda il riferimento al conteggio delle dita. Così, il simbolo I (un dito) rappresenta l unità, II (due dita) rappresenta due unità, V (mano aperta) rappresenta il numero 5, X (due mani aperte) rappresenta la decina. Nel corso del tempo, i simboli sono stati trasformati e arricchiti fino a identificarsi con le lettere maiuscole dell alfabeto, con il seguente significato: I V X L C D M 1 5 10 50 100 500 1000 Il sistema di numerazione romano non è posizionale, perché le cifre non cambiano valore a seconda della posizione che occupano. invece un sistema additivo perché le cifre, se sono scritte in ordine di valore crescente, si addizionano. Per esempio: MCCLXIII = 1000(M) + 100(C) + 100(C) + 50(L) + 10(X) + 1(I) + 1(I) + + 1(I) = 1263 Se una cifra di valore minore si trova alla sinistra di una di valore maggiore allora tale cifra si sottrae. Così il numero 149, nel sistema romano, si può trovare scritto in uno di questi diversi modi: CIL = 100 1 + 50 CXXXXVIIII = 100 + 10 + 10 + 10 + 10 + 5 + 1 + 1 + 1 + 1 Come puoi notare, introducendo la sottrazione (ma una sola cifra può precederne un altra di valore maggiore) si ottiene il vantaggio di usare un minor numero di simboli. 537

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