I Saperi Fondamentali di Letteratura latina - volume 1

L autore Inno a Venere In questo proemio Lucrezio si affida alla benevolenza di una divinità. Tale scelta sembra in contraddizione con le tesi dell epicureismo, ma Venere qui simboleggia la natura, la fecondità e il piacere. Lucrezio Libro I L opera si apre con un inno a Venere, che in questo contesto rappresenta la forza generatrice della natura. Dopo il proemio e la dedica, si trova il primo elogio di Epicuro, celebrato come colui che ha sconfitto la religione e la paura che essa ha generato negli uomini per secoli. Fin dall inizio del poema Lucrezio affronta il tema della religione tradizionale, considerata alla pari di una superstizione: in particolare, nel I libro racconta l episodio mitico del sacrificio di Ifigenìa da parte del padre Agamennone, compiuto al fine di permettere all esercito greco di salpare per Troia. La superstizione religiosa, che porta a compiere atti così crudeli, ha generato nelle menti degli uomini paure inutili, dal momento che non vi è nulla dopo la morte. L investigazione scientifica della natura può liberare l uomo da falsi timori: l universo è composto soltanto da atomi, corpi minuscoli, indistruttibili, invisibili e di numero infinito, e dal vuoto, una dimensione illimitata nella quale si muovono gli atomi. Libro II L osservazione delle leggi dell universo conduce a una vita contemplativa, lontana dagli affanni della società e da piaceri non necessari. Lucrezio procede quindi con la descrizione del moto degli atomi: la varietà delle aggregazioni è dovuta a una deviazione minima (clin men) della traiettoria degli atomi, i quali, in questo modo, finiscono per scontrarsi e aggregarsi. Gli atomi, inoltre, possono essere di numerose forme: ciò spiega perché i corpi vengono percepiti diversamente dai sensi. In questo libro Lucrezio descrive gli dèi in maniera diversa rispetto al ritratto che ne dà la religione romana: sono esseri incuranti degli uomini che vivono negli intermundia, zone tra terra e cielo, e conducono in pace delle esistenze eterne prive di dolori e pericoli. Libro III Il terzo libro è aperto dal secondo elogio a Epicuro: questi inni al maestro costituiscono, nel corso del poema, un filo conduttore della trattazione e riflettono il ruolo quasi religioso che il culto del fondatore aveva assunto nell ambito della scuola. L oggetto del libro è la spiegazione della natura fisica dell anima: anch essa è costituita da atomi e subisce un irreversibile processo di disgregazione. La natura umana è tale per cui ogni parte è strettamente connessa alle altre: così un corpo non può non avere un anima e un anima non può non essere contenuta in un corpo. La morte, dunque, non deve essere temuta dall uomo perché egli non è in grado di percepirla, in quanto con la morte anima e corpo si disgregano insieme e l uomo cessa di esistere. c Raffaello, La Scuola di Atene (particolare con Epicuro), 1509-1511. Città del Vaticano, Stanze di Raffaello. 79

I Saperi Fondamentali di Letteratura latina - volume 1
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Età arcaica e repubblicana