Il Cubismo

Il CUBISMO

In 2 parole
La realtà FRAMMENTATA in PIÙ PUNTI DI VISTA

Il Cubismo è una delle avanguardie più importanti del primo Novecento: il suo contributo più significativo è il drastico superamento della raffigurazione tradizionale dei volumi e dello spazio secondo le convenzioni tipiche dell’arte dal Rinascimento in poi. Sviluppando le intuizioni di Paul Cézanne, nella Parigi di inizio Novecento lo spagnolo Pablo Picasso (▶ pp. 434-439) e il francese Georges Braque (▶ p. 431) danno vita a questo nuovo stile, che adotteranno anche altri pittori, senza però mai formare un movimento artistico organico e unitario.
Il Cubismo analitico

La prima fase della pittura cubista è chiamata “analitica”. Nei primi dipinti cubisti ogni elemento è rappresentato da molteplici punti di vista: gli oggetti e le figure umane non sono immediatamente riconoscibili, perché sembrano scomposti in frammenti apparentemente slegati tra loro.

Nella tela Nudi nella foresta di Fernand Léger (Argentan 1881-Gif-sur-Yvette 1955), per esempio, una fitta selva è attraversata da nudi, completamente irriconoscibili, poiché ogni forma è trattata come se fosse composta da cilindri.

Il Cubismo sintetico

Nella seconda fase, detta “sintetica”, le forme sono ricomposte in modo immediato e, appunto, “sintetico”. Per raggiungere questo risultato, gli artisti impiegano anche la tecnica del collage, cioè inseriscono nella tela carte e materiali di varia natura. Natura morta con sedia impagliata, di Picasso, è la prima opera di questo tipo: in una tela ovale, bordata di corda, sono raffigurati semplici oggetti, una pipa, un giornale, un bicchiere; per rappresentare la sedia impagliata, Picasso usa un pezzo di tela cerata con il traforo tipico di una seduta di paglia.

InsegnArti - volume B
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Storia dell’arte