Il filo dell’Arte

Il filo dell’arte

Il Rococò: un’elegante arte di corte

Nel Settecento in tutta Europa si sviluppa un orientamento artistico ricercato e stravagante, chiamato Rococò, termine che deriva dal francese rocaille e indica la “roccia artificiale” con cui si ornavano i giardini. Questo stile infatti è molto apprezzato soprattutto nelle corti europee e in particolare nelle sontuose regge, dove trionfa negli arredi e nei giardini.

Il Rococò porta all’estremo il gusto barocco per la sorpresa e l’artificio, esasperando gli aspetti decorativi, che si intensificano e si applicano ora non solo in architettura, scultura e pittura, ma anche nelle cosiddette arti minori (come la ceramica, gli stucchi, i mobili).

Il Rococò ha un gusto frivolo e artificioso, che privilegia la linea curva, i contorni frastagliati, le dorature. Grande attenzione viene inoltre riservata alla raffinatezza dei materiali e della tecnica.

Il Grand Tour e il Vedutismo

Nel XVIII secolo accanto allo stile rococò si diffonde in Italia anche un genere pittorico legato all’osservazione e alla riproduzione dal vero di paesaggi e città: il Vedutismo. Questo genere è connesso alla moda del Grand Tour, un “grande viaggio” di formazione che i giovani aristocratici europei intraprendono per completare gli studi. La Penisola italiana è una delle mete del Grand Tour e, poiché i visitatori desiderano riportare a casa immagini-ricordo, si diffonde la produzione di vedute (da cui “Vedutismo”), dipinti di paesaggi talvolta disseminati di rovine antiche. L’Italia mostra in questo periodo una grande vivacità culturale, confermata anche dalla nascita di nuove figure legate all’arte, come il mercante d’arte, l’antiquario e il collezionista. Si costituiscono così grandi collezioni, che diverranno i nuclei di prestigiosi musei nelle epoche successive.

L’archeologia e l’amore per l’antichità

Nella prima metà del Settecento nasce una nuova disciplina: l’archeologia. Questo campo del sapere trae grande impulso dalla scoperta di Ercolano (1738) e Pompei (1748), le due città romane sommerse da lava e ceneri durante l’eruzione del Vesuvio nel 79 d.C. Gli scavi sono condotti con un nuovo rigore scientifico e documentario che permette un grande progresso negli studi sull’arte antica.

Il “culto” per l’antico investe tutti i linguaggi dell’arte: le architetture, le sculture e le pitture che gli scavi restituiscono diventano modelli imprescindibili per gli artisti che, a partire dalla seconda metà del Settecento, sviluppano uno stile di portata internazionale ispirato alle forme, al rigore e all’equilibrio dell’arte antica greca e latina e improntato alla ricerca della bellezza ideale.

Inizia così l’epoca del Neoclassicismo.

Il Neoclassicismo: tra antico e moderno

Gli antichi reperti diventano modelli a cui ispirarsi non solo per la loro bellezza, ma anche perché considerati esempi di razionalità funzionalità, princìpi alla base della cultura illuminista che si riflettono nello stile neoclassico. Il Neoclassicismo apprezza linee sobrie e forme semplificate, rifiutando ogni forma di eccesso tipica del Barocco e del Rococò. Il riferimento alla tradizione greca e latina torna in ogni campo dell’arte: in architettura con forme equilibrate ed essenziali; nella scultura e nella pittura con un ritorno alla raffigurazione di una bellezza ideale.

Con parole tue

Quali sono le correnti artistiche principali del Settecento? Quali caratteristiche hanno?

InsegnArti - volume B
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Storia dell’arte