E ALTROVE?

L’ARTE DEI REGNI ISLAMICI

I popoli della Penisola arabica sono uniti da una medesima religione, l’Islam. Nata nel VII secolo, dopo l’Ebraismo e il Cristianesimo, l’Islam è la più giovane religione monoteista: fondata e predicata da Maometto, è idealmente legata alle altre due dalla comune discendenza da Abramo.

Secondo questa religione la divinità non può essere raffigurata con sembianze umane, per questo in generale l’arte islamica, che è un’arte di carattere soprattutto religioso, non è figurativa: non racconta storie, ma evoca la bellezza divina attraverso forme astratte ornamentali.

Architetture e oggetti, in particolare tessuti, vetri, ceramiche e metalli, vengono quindi decorati con motivi vegetali e geometrici ripetuti (il cosiddetto “arabesco”) o segni cufici, cioè le lettere dell’antica calligrafia araba, come nella lanterna del Bargello, realizzata in vetro soffiato e abbellita da eleganti grafie di versetti del Corano.

L’edificio più rappresentativo dell’architettura islamica è la moschea, dove si riuniscono e pregano i musulmani (dall’arabo muslim, “sottomesso” a Dio).

La Moschea o Cupola della Roccia è il più antico edificio islamico ancora oggi esistente. Sorge a Gerusalemme intorno alla roccia dove, secondo i musulmani, Maometto ascese al cielo. La stessa roccia è per gli ebrei il luogo dove Abramo stava per sacrificare il figlio Isacco.

La struttura, a pianta ottagonale, è sormontata da una grande cupola dorata ed è decorata sia internamente sia esternamente da mosaici che dimostrano l’influsso dell’arte bizantina in questa area.

InsegnArti - volume B
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Storia dell’arte