Il mosaico romano

Il MOSAICO romano

In 2 parole
MINUSCOLE TESSERE per mosaici che sembrano dipinti

Per decorare le pareti e i pavimenti delle loro abitazioni, i Romani usavano, oltre alla pittura, anche la tecnica del mosaico. Abilissimi artigiani disponevano sull’intonaco fresco piccole tessere di pietra o di pasta di vetro di diversi colori, in modo da formare un disegno. Le tessere erano di varia misura: con quelle più piccole si potevano riprodurre particolari minuti ottenendo effetti simili a quelli della pittura.
Decorazioni semplici

I mosaicisti erano in grado di realizzare i soggetti più vari: da semplici motivi geometrici a raffigurazioni più complesse, con animali, paesaggi, scene di giochi, di caccia o di battaglia.

Il Mosaico con Cave canem che si trova all’esterno di una casa di Pompei è un esempio dei mosaici più semplici, in bianco e nero. Il proprietario qui ha fatto realizzare uno dei soggetti più diffusi negli ingressi delle domus romane e ancora oggi utilizzato: la sagoma di un cane feroce con la scritta “Attenti al cane”.

Pavimenti colorati

Molto più complesso è il Mosaico con pesci che decorava una ricca casa privata di Pompei: in un grande riquadro l’artista ha realizzato un’incredibile raffigurazione di pesci e animali marini, tutti resi con grande attenzione alla realtà per mezzo di piccole tessere che restituiscono al meglio tutte le sfumature e i dettagli. Si riconosce, per esempio, a sinistra, un piccolo uccello, il martin pescatore, che sta per tuffarsi.

InsegnArti - volume B
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Storia dell’arte