T2 - Niccolò Machiavelli al Magnifico Lorenzo de’ Medici

T2

Niccolò Machiavelli al Magnifico Lorenzo de’ Medici

Il Principe, Dedica

Composta alla fine della stesura del trattato, la dedica è rivolta a Lorenzo de’ Medici (1492-1519), figlio di Piero e nipote del più noto Lorenzo il Magnifico, divenuto duca di Urbino nel 1516. L’autore mette a disposizione dei Medici il frutto delle conoscenze acquisite, consapevole della novità del proprio lavoro.

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Audiolettura

nicolaus maclavellus magnifico laurentio medici iuniori salutem1

Sogliono2 el più delle volte coloro che desiderano acquistare grazia appresso 

uno principe farsegli incontro3 con quelle cose che in fra le loro abbino più 

care4 o delle quali vegghino lui più dilettarsi;5 donde si vede molte volte essere 

5      loro presentati6 cavagli, arme, drappi d’oro, prete7 preziose e simili ornamenti 

degni della grandezza di quelli. Desiderando io adunque offerirmi alla vostra 

Magnificenzia con qualche testimone8 della servitù9 mia verso di quella,10 non 

ho trovato, in tra la mia supellettile,11 cosa quale io abbia più cara o tanto esistimi12 

quanto la cognizione delle azioni delli uomini grandi, imparata da me con 

10    una lunga esperienza delle cose moderne e una continua lezione13 delle antiche; 

le quali avendo io con gran diligenzia lungamente escogitate ed esaminate,14

ora in uno piccolo volume ridotte, mando alla Magnificenzia vostra. E benché 

io iudichi questa opera indegna della presenza di quella,15 tamen16 confido assai 

che per sua umanità gli debba essere accetta, considerato come da me non gli 

15    possa essere fatto maggiore dono che darle facultà17 a potere in brevissimo tempo 

intendere tutto quello che io, in tanti anni e con tanti mia disagi e periculi, 

ho conosciuto e inteso. La quale opera io non ho ornata né ripiena di clausule 

ample o di parole ampullose e magnifiche o di qualunque altro lenocinio e 

ornamento estrinseco,18 con e’ quali molti sogliono le loro cose descrivere e 

20    ordinare, perché io ho voluto o che veruna cosa la onori o che solamente la 

varietà della materia e la gravità del subietto la facci grata.19 Né voglio sia imputata 

prosunzione20 se uno uomo di basso e infimo stato ardisce discorrere e regolare 

e’ governi21 de’ principi; perché così come coloro che disegnano e’ paesi si 

pongono bassi nel piano a considerare la natura de’ monti e de’ luoghi alti e, per 

25    considerare quella de’ luoghi bassi, si pongono alto sopra ’ monti, similmente, a 

conoscere bene la natura de’ populi, bisogna essere principe, e, a conoscere bene 

quella de’ principi, conviene essere populare.22

Pigli adunque vostra Magnificenzia questo piccolo dono con quello animo 

che23 io ’l mando; il quale se da quella fia24 diligentemente considerato e letto, vi 

30    conoscerà dentro uno estremo mio desiderio che lei pervenga a quella grandezza 

che la fortuna e l’altre sua qualità le promettono.

E se vostra Magnificenzia da lo  apice della sua altezza qualche volta volgerà 

li occhi in questi luoghi bassi, conoscerà quanto io indegnamente sopporti una 

grande e continua malignità di fortuna.25

 >> pagina 846

DENTRO IL TESTO

I contenuti tematici

La lettera dedicatoria si apre con un’orgogliosa affermazione di diversità: Machiavelli intende infatti rivolgersi a Lorenzo de’ Medici non con i vari ornamenti (r. 5) di solito offerti in dono, ma con l’unico patrimonio (supellettile, r. 8) che ha a disposizione, la cognizione delle azioni delli uomini grandi (r. 9).

Tale patrimonio nasce da una laboriosa ricerca durata tanti anni, nei quali l’autore-mittente dichiara di avere intrecciato l’impegno politico personale (la lunga esperienza delle cose moderne, r. 10) e lo studio del passato (la continua lezione delle antiche, r. 10). Dalla fusione di queste esperienze è nato il piccolo volume (r. 12, o l’«opuscolo», come Machiavelli lo ha chiamato nella lettera a Vettori del 10 dicembre 1513, T1, p. 830), leggendo il quale Lorenzo potrà acquisire gli strumenti di conoscenza necessari per svolgere una missione epocale: fare uscire Firenze e l’Italia dalla crisi in cui sono precipitate.

Le scelte stilistiche

La novità dell’opera è rivendicata da Machiavelli innanzitutto sul piano stilistico, finalizzato non più alla ricerca della piacevolezza retorica, bensì alla riflessione sulla materia (r. 21) e sul subietto (r. 21). Il suo trattato, costato tanti mia disagi e periculi (r. 16), vuole essere il risultato concettuale non delle ampollose elucubrazioni di un funzionario da tavolino, ma di un’esperienza maturata grazie a un personale coinvolgimento fisico e intellettuale.

 >> pagina 847 

VERSO LE COMPETENZE

Comprendere

1 A quale scopo l’autore dedica Il Principe a un illustre esponente dei Medici?


2 Quale stile caratterizzerà, secondo l’intento dichia­rato dall’autore, il piccolo volume?

ANALIZZARE

3 Descrivi brevemente la sintassi del brano: prevale la paratassi o l’ipotassi? Con quali mezzi Machiavelli la sviluppa, e perché?


4 Per giustificare la pretesa che un uomo non nobile possa dare consigli a un principe, Machiavelli si serve di una similitudine. Individuala e spiegala.


5 La Dedica presenta affermazioni di malcelato orgoglio e di evidente umiltà: rintraccia esempi dell’uno e dell’altro atteggiamento e riportali in una tabella sul quaderno.

INTERPRETARE

6 Alcune delle questioni presentate da Machiavelli nella lettera dedicatoria compaiono già nell’epistola a Vettori ( T1, p. 830). Quali?

sviluppare il lessico

7 Nella Dedica sono presenti alcuni termini che, dall’epoca di Machiavelli a oggi, hanno cambiato significato. Indica, nella tabella, il significato secondo cui la parola è usata nel testo e quello contemporaneo di uso comune.



Nella Dedica

Oggi

testimone

   

supellettile

   

escogitare

   

clausola

   

Educazione CIVICA – Spunti di realtà

Ennio Flaiano, uno scrittore particolarmente arguto nel cogliere vizi e ipocrisie tipici del costume nazionale, scrisse in una celebre, provocatoria sentenza che «gli italiani corrono sempre in aiuto del vincitore». A prima vista, dopo aver letto questa lettera dedicatoria, anche Machiavelli potrebbe iscriversi nella categoria degli opportunisti disposti a rinunciare alle proprie idee pur di adattarsi alle nuove circostanze e riuscire graditi al potere. Pur essendo un convinto repubblicano, egli infatti si dichiara disponibile a collaborare con i Medici nelle vesti di consigliere o di tecnico pronto a mettere a disposizione le proprie specifiche competenze. Come giudichi tale candidatura? Quale ritieni debba essere l’atteggiamento di un uomo libero dinanzi al dominio assoluto di un signore, di un dittatore, di un tiranno?


• Il tema è complesso e non riguarda solo il rapporto tra l’intellettuale e il potere, ma anche quello del singolo cittadino, diviso tra il dovere etico di salvaguardare la libertà d’opinione e la comprensibile esigenza di tutelare la propria esistenza. Esponi le tue idee in proposito in un testo argomentativo.

Classe di letteratura - volume 1
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Dalle origini al Cinquecento