Secretum
La struttura dell’opera Cominciato nel 1347, ma riscritto e ultimato intorno al 1353, il testo si compone di 3 libri, scritti in latino secondo il modello dialogico platonico e ciceroniano, ma soprattutto secondo quello del De consolatione Philosophiae di Boezio e delle Confessioni di Agostino, che costituiscono per Petrarca un costante punto di riferimento. Il Secretum presenta un dialogo, ambientato tra il 1342 e il 1343, tra il poeta e lo stesso Agostino, che discutono tra loro alla presenza di un testimone muto, la Verità. I due personaggi rappresentano i due volti di Petrarca, scisso da un eterno dualismo: Francesco simboleggia la vita terrena, con le sue passioni e tentazioni; Agostino la spiritualità e la religiosità. In altri termini, da una parte abbiamo l’uomo peccatore, incapace di emanciparsi dai beni mondani; dall’altra la voce della coscienza e della saggezza cristiana.
Nel primo libro, Francesco lamenta la disperazione in cui si dibatte e, al tempo stesso, cerca di trovare degli alibi per giustificare la propria scarsa attitudine a perseguire la virtù, mentre Agostino gli dimostra che l’origine delle sue sofferenze sta nella debole motivazione verso il vero bene che caratterizza il suo animo. Nel secondo libro si analizzano più in dettaglio i sette peccati capitali (superbia, avarizia, lussuria, ira, gola, invidia, accidia), con particolare riferimento all’accidia, sentita da Petrarca come incapacità della volontà di allontanarsi dalla tentazione peccaminosa. Nel terzo libro ci si sofferma su quelle che Francesco chiama le «catene di diamanti», cioè i legami inestricabili che lo tengono avvinto ai valori terreni, in particolare l’amore per la gloria e quello per Laura.
Il conflitto interiore Il Secretum è scritto in un momento storico di passaggio tra l’età medievale e l’Umanesimo, con la sua rivalutazione dell’uomo e della felicità terrena, anche attraverso la riscoperta e lo studio della cultura pagana classica. Petrarca, però, pur proiettato verso il futuro, non sembra ancora in grado di accettare pienamente questi nuovi valori.
Ciò alimenta il suo tormento: la soluzione è la scelta religiosa, che egli non riesce però a compiere definitivamente, poiché l’amore per Laura e il desiderio di beni terreni non lo abbandonano. L’opera non ha una conclusione certa: è una lunga e sincera confessione, al termine della quale, pur essendo stata leale e approfondita la disamina dei peccati, dei pensieri e degli stati d’animo, lo spirito del poeta resta in preda a un insanabile conflitto interiore.
Classe di letteratura - volume 1
Dalle origini al Cinquecento