Glossario della letteratura

790 Glossario e bibliografia Glossario della letteratura A Adynaton: termine greco, «cosa impossibile . Perifrasi che, attraverso un immagine per assurdo, vuole dimostrare che un determinato fatto non si può verificare. Es.: col bue vado a caccia della lepre. Aferesi: dal greco aphairéo, «porto via . Consiste nella caduta di una vocale iniziale di parola, per contatto con altra vocale precedente o nella caduta di una sillaba all inizio di una parola. Es.: verno al posto di inverno. Aforisma: dal greco aphorism s, «definizione . Breve testo, di significato morale molto intenso, quasi come un motto, o una massima. Allegoria: dal greco lleos e agoréuo, «altrimenti parlo . Figura retorica consistente nell esprimere un significato astratto con una o più frasi o elementi narrativi di significato letterale diverso. Nella Commedia il sopraggiungere di lonza (lussuria), leone (superbia), lupa (avarizia) allegoricamente significa la tentazione dei peccati che ostacolano l uomo nel raggiungimento della salvezza. Allitterazione: figura retorica che consiste nella ripetizione di una lettera o di una sillaba all inizio o all interno di più parole. Es.: e caddi come corpo morto cade (Inferno V, v. 142). Anacoluto: dal greco anak louthos, «non conseguente . Figura retorica con incongruenza o mancanza di nessi sintattici: la frase risulta costruita in maniera scorretta, a causa di un cambiamento di soggetto nel corso dell enunciato. usato con l intento di riprodurre con vivacità i modi della lingua parlata o per enfatizzare il significato dell affermazione. Es.: Donna, se tanto grande e tanto vali, / che qual vuol grazia ed a te non ricorre, / sua dis anza vuol volar sanz ali (Paradiso XXXIII, vv. 12-15). Il soggetto del primo periodo è qual, cui subentra un altro soggetto, sua dis anza. Anafora: dal greco anaphérein, «ripetere . Figura retorica che consiste nella ripetizione di una parola o di un gruppo di parole all inizio di frasi o di versi successivi, allo scopo di enfatizzare l espressione. Es.: Per me si va ne la città dolente, / per me si va ne l etterno dolore, / per me si va tra la perduta gente. (Inferno III, vv. 1-3) Es.: Amor, ch al cor gentil ratto s apprende, [ ] Amor, ch a nullo amato amar perdona, [ ] Amor condusse noi ad una morte (Inferno V, vv. 100-106). Analogia: dal greco analog a, «corrispondenza . Figura retorica che accosta immagini diverse, prive di legame logico-razionale, mediante termini solitamente adoperati con un significato diverso. Anastrofe: dal greco anastrophé, «inversione . Inversione del corretto ordine delle parole nella proposizione. Es.: fatti non. Antifrasi: affermazione che lascia intendere l opposto di ciò che si dice. Es.: Or ti fa lieta, ché tu hai ben onde: / tu, ricca, tu con pace, tu con senno! (Purgatorio VI, v. 136). Antitesi: dal greco ant , «contro , e thésis, «collocazione : «contrapposizione . Figura retorica che consiste nell accostare termini e concetti di senso opposto all interno di una stessa frase. Es.: Non fronda verde, ma di color fosco; / non rami schietti, ma nodosi e nvolti; / non pomi v eran, ma stecchi con tòsco (Inferno XIII, vv. 4-6). Antonomasia: dal greco ant , «anti , e noma, «nome . Figura retorica che consiste nell adoperare un nome proprio o una perifrasi invece di un nome comune. Per esempio: lo nemico nella simbologia cristiano-medievale è il demonio; Cesare / Augusto nel senso di imperatori. Apocope: dal greco apokopé, «taglio . Caduta di una vocale o di una sillaba in finale di parola: Ond io per lo tuo me penso e discerno (Inferno I, v. 112); me al posto di meglio. Apostrofe: dal greco apostrophé, «deviazione . Figura retorica consistente in un cambiamento di tono, in quanto la sua inserzione si rivolge a un interlocutore diverso dal pubblico al quale è rivolto il messaggio globale. Es.: Ahi Pisa, vituperio de le genti (Inferno XXXIII, v. 79); Godi, Fiorenza, poi che se sì grande (Inferno XXVI, v. 1). Assonanza: è determinata dalla uguaglianza di vocali in due parole. Rima ( vedi) imperfetta, data dalla somiglianza di suono e non dalla perfetta corrispondenza. Es.: ... amore /... sole. C Cantica: opera poetica di carattere narrativo o religioso. Canzone: componimento metrico in cinque strofe (dette stanze) in endecasillabi ( vedi) e settenari ( vedi), seguite da una chiusura o commiato che può essere più breve. Il commiato rinvia alla tornada della canzone provenzale. Captatio benevolentiae: tecnica oratoria, propria della retorica antica (ars dictandi, «arte del comporre ), per cercare di accattivarsi la benevolenza del destinatario del messaggio. Cesura: dal latino caedo, «taglio . la pausa fatta nella lettura per rallentare il ritmo. La cesura divide il verso in due unità più piccole dette emistichi ( vedi) e coincide con una pausa sintattica, di solito indicata dalla punteggiatura. Es.: Godi, Fiorenza, // poi che se sì grande (Inferno XXVI, v. 1). Chiasmo: figura retorica formata dalla disposizione incrociata (dalla lettera chi dell alfabeto greco, ) di due o più parole o di elementi di frasi corrispondenti. Es.: «In quella parte del libro de la mia memoria dinanzi a la quale poco si potrebbe leggere si trova una rubrica la quale dice: Incipit

La Divina Commedia
La Divina Commedia
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