La Divina Commedia

Glossario della letteratura 791 vita nova. Sotto la quale rubrica io trovo scritte le parole le quali è mio intendimento d assemplare in questo libello (Dante, Vita nuova). Siena mi fé, disfecemi Maremma (Purgatorio V, v. 134). Climax: dal greco kl max, «scala . Procedimento retorico che consiste nel disporre frasi, sostantivi e aggettivi in una progressione «a scala , cioè una gradazione ascendente, per creare un effetto o significato o tono progressivamente più intenso. Coppia sinonimica: dal greco ditt s, «doppio , e l gos, «parola . Consiste in una coppia di parole di analogo significato. Es.: malvagia e ria (Inferno I, v. 97). D Deittico: i deittici possono essere pronomi personali e dimostrativi (io, tu, questo, quello ecc.) o avverbi di luogo e di tempo (qui, là, ecco, adesso, su, giù ecc.): essi rimandano al contesto in cui avviene la comunicazione. Dialèfe: consiste nel considerare separate, ai fini del calcolo delle sillabe di un verso, due vocali di parole contigue. Es.: O anima cortese mantoana (Inferno II, v. 58). Dieresi: lettura in due sillabe distinte delle vocali di un dittongo. La scissione è indicata da due punti posti sopra la prima vocale. Es.: faceva tutto rider l or ente (Purgatorio I, v. 20). E Ecloga: in origine il termine indicava ogni componimento della raccolta delle Bucoliche di Virgilio, opera di argomento pastorale; in seguito venne a indicare un «componimento pastorale . Ellissi: dal greco élleipsis, «mancanza . In genere si indica con questo termine l eliminazione, all interno di un enunciato, di alcuni elementi che restano sottintesi. Es.: Così Beatrice; e quelle anime liete sottinteso così Beatrice (parlò) (Paradiso XXIV, v. 10). Emistichio: una delle due parti del verso divise da cesura. Endecasillabo: verso di undici sillabe. Es.: Nel mèz zo del cam mìn di no stra vì ta (Inferno I, v. 1). Endiadi: coppia di parole, per esempio nome + aggettivo, collegate da una congiunzione. Es.: O de li altri poeti onore e lume (Inferno I, v. 82). Enjambement: letteralmente significa «spezzatura, inarcamento (dal francese enjamber «scavalcare ). In poesia indica una non coincidenza tra metro e sintassi, ovvero una frase iniziata in un verso continua nel successivo. Ha le seguenti funzioni: 1. lega sintatticamente il verso a quello successivo; 2. dà risalto alle parole iniziali e finali dei versi (articolo-sostantivo, preposizione-pronome, aggettivo-sostantivo, soggetto-verbo, verbo-complemento); 3. dilata il ritmo della frase, la quale si prolunga nel verso successivo. Es.: Poeta fui, e cantai di quel giusto / figliuol d Anchise che venne di Troia (Inferno I, v. 74). Epica: è il genere costituito dai poemi (per esempio, Iliade, Odissea di Omero; Eneide di Virgilio) che narrano avventure e vicende guerresche di eroi nei quali un popolo rico- nosce le proprie origini e radici storiche. Lo stile è elevato e il tono solenne. Epitesi: dal greco ep thesis, «aggiunta . Consiste nell aggiungere una sillaba a fine parola. Es.: tornoe per tornò; fue per fu. Eufemismo: dal greco eu, «buone , e phémai, «parole . Figura retorica affine alla litote ( vedi), attenua un pensiero sgradevole o una espressione ritenuta troppo aspra: quanti dolci pensier, quanto disio / menò costoro al doloroso passo! (Inferno V, vv. 113-114). Qui è detta doloroso passo la scelta d amore di Paolo e Francesca (costoro) che condusse entrambi alla morte. F Flashback: in inglese «immagine indietro . Il termine, mutuato dal linguaggio tecnico cinematografico, indica l evocazione di un avvenimento, o della vicenda di un personaggio, anteriore rispetto al momento cronologico della storia in cui viene inserito. I Incipit: dal latino incipere, «cominciare , composto di in = dentro, capere = prendere. Si usa per indicare l inizio di una narrazione, di un testo poetico e anche di testi divulgativi. Io lirico: voce che nella poesia lirica ( vedi) parla in prima persona. Come nella narrativa vanno distinti l autore reale (persona storica dello scrittore) e l io narrante (voce del personaggio che si esprime in prima persona narratore), così nella poesia c è distinzione tra l autore in carne e ossa e colui che dice «io : nella comunicazione letteraria non si possono identificare, perché l autore è fattore reale, l «io lirico è fattore immaginario che esiste soltanto all interno del testo lirico. Iperbato: inverte l ordine delle parole, inserendo un termine fra parti del discorso che dovrebbero restare unite. Es.: l anima col corpo morta fanno (Inferno X, v. 15). Iperbole: amplificazione del significato di un espressione: Es.: per cento milia / perigli (Inferno XXVI, vv. 112-113). L Litote: dal greco lit s, «semplice . Figura retorica che consiste nell esprimere un concetto in forma attenuata, negando il concetto opposto. Es.: e non torceva li occhi / da la sembianza lor ch era non buona (Inferno XXI, v. 98). M Metafora: dal greco met , «altrove , phérein, «portare : «trasferire . Figura retorica che consiste nel sostituire un termine con un altro, in base a un rapporto di somiglianza tra i due termini. Es.: la sella è vòta (Purgatorio VI, v. 89) letteralmente significa che sul cavallo non c è cavaliere come sul trono non c è l imperatore, metafora dell Italia senza la guida di chi deve far rispettare le leggi.

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Edizione integrale aggiornata al nuovo Esame di Stato