La Divina Commedia

714 Canto XXIII 109-111 Così si concludeva il canto dell angelo e tutti gli altri beati facevano risuonare il nome di Maria. (vv. 112-139) Il trionfo di Maria 112-120 Il nono cielo, che come un regale mantello avvolge tutti i cieli rotanti attorno all universo e che più arde (d amore) e più prende impulso dallo spirito e dalle leggi di Dio, aveva la sua faccia interna tanto distante da noi, che ancora da dove io mi trovavo non potevo vedere la sua immagine: perciò il mio sguardo non ebbe la possibilità di seguire quella fiamma incoronata (dall angelo) che si innalzò dietro suo Figlio (verso l Empireo). 121-126 E come un bambino tende le braccia verso la mamma, dopo aver preso il latte, per l amore che si manifesta anche nei gesti esteriori; ciascuno di quei lumi si protese in alto con la sua cima, così che mi fu evidente l affetto profondo che essi nutrivano per Maria. 127-132 Poi rimasero lì davanti ai miei occhi, cantando «Regina del cielo così dolcemente che quel piacere non mi lasciò più. Oh quanta è la feconda beatitudine che si raccoglie in quelle arche (i beati e gli apostoli) ricchissime (di virtù), che quaggiù (sulla terra) furono buone seminatrici! 133-135 In cielo si vive e si è felici del tesoro procurato con le sofferenze della vita terrena, dove si disprezzarono le ricchezze (materiali). 136-139 Qui, sotto il santo figlio di Dio e di Maria, con le schiere beate dell Antico e del Nuovo Testamento, trionfa della sua vittoria (sulle tentazioni terrene) colui che possiede le chiavi di questo grande regno (san Pietro). 112-115. Lo real ... interna riva: il Primo Mo- bile rivolge verso Dante e Beatrice la sua parte interna ed è metaforicamente paragonato a un regale mantello, perché racchiude gli altri cieli ed è il più vicino all Empireo, da cui riceve (s avviva) più direttamente virtù e movimento. Gli altri otto cieli sottostanti sono, quindi, più lenti, perché più lontani da Dio. 121-122. E come ... prese: la similitudine del bambino che si rivolge con affetto alla madre rappresenta l amore dei beati verso la Madonna. La similitudine dell amore materno della Madonna nei confronti di tutti i beati, suoi figli, rinvia all immagine iniziale della sollecitudine materna di Beatrice nei confronti di Dante. 124. candori: le anime pure e splendenti dei beati. 128. Regina celi : è un canto recitato nel periodo pasquale la sera della Resurrezione, in onore di Maria, Regina del cielo. che seguirai tuo figlio, e farai dia 108 più la spera supprema perché lì entre . Così la circulata melodia si sigillava, e tutti li altri lumi 111 facean sonare il nome di Maria. Lo real manto di tutti i volumi del mondo, che più ferve e più s avviva 114 ne l alito di Dio e nei costumi, avea sopra di noi l interna riva tanto distante, che la sua parvenza, 117 là dov io era, ancor non appariva: però non ebber li occhi miei potenza di seguitar la coronata fiamma 120 che si levò appresso sua semenza. E come fantolin che nver la mamma tende le braccia, poi che l latte prese, 123 per l animo che nfin di fuor s infiamma; ciascun di quei candori in sù si stese con la sua cima, sì che l alto affetto 126 ch elli avieno a Maria mi fu palese. Indi rimaser lì nel mio cospetto, Regina celi cantando sì dolce, 129 che mai da me non si partì l diletto. Oh quanta è l ubertà che si soffolce in quelle arche ricchissime che fuoro 132 a seminar qua giù buone bobolce! Quivi si vive e gode del tesoro che s acquistò piangendo ne lo essilio 135 di Babillòn, ove si lasciò l oro. Quivi tr unfa, sotto l alto Filio di Dio e di Maria, di sua vittoria, e con l antico e col novo concilio, 139 colui che tien le chiavi di tal gloria. 130. soffolce: dal latino suffulcere: appoggia- re, qui il verbo prende il significato di «raccogliere, contenere . 132. Bobolce: La voce bobolce (latino bubulcus, «lavoratore dei campi ) è femminile, perché si riferisce alla parola arche (v. 131), le casse in cui i contadini conservavano le sementi. Il termine popolaresco crea un contrasto particolare in un canto dal tono così raffinato e conferma il pluristilismo di Dante, che mescola gli stili con originalità. Il poeta inserisce bobolce in una immagine metaforica, modellata sui racconti evangelici che si riferiscono al lavoro contadino, con allusione ai beati, in particolare gli apostoli, predicatori-seminatori di verità e arche che hanno custodito le parole di Cristo. Nel Trecento bobolce era usato anche come misura terriera («pezzo di terra da seminare ) e ha conservato questo significato fino all Ottocento nei dialetti dell Italia settentrionale (bibulca, da cui biolca). Dalla voce bobolce deriva oggi il termine bifolco, «contadino . 133-135. tesoro ... oro: i versi contrappongono ai meriti spirituali (il tesoro del cielo) i beni materiali (l oro della Terra). Era frequente nella letteratura medievale l analogia fra la schiavitù del popolo ebraico, in esilio presso il re di Babilonia Nabucodonosor (587-539 a.C.), e la vita terrena, dove l inutile ricerca della ricchezza allontana l uomo dalla sua vera patria (il cielo). 138. e con ... concilio: il concilio qui allude, metaforicamente, all insieme dei beati vissuti prima (antico) e dopo (nuovo) Cristo. 139. colui ... gloria: il canto si chiude con la presentazione di san Pietro, colui al quale Dio affidò le chiavi del suo regno (Matteo XVI, 19) e di cui si parla nel canto successivo, dove san Pietro esaminerà Dante in materia di fede.

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Edizione integrale aggiornata al nuovo Esame di Stato