La Divina Commedia

436 Canto XVI 40 50 erano invitati nelle corti e nei palazzi signorili, sì, per ricreare «con belli moti e leggiadri gli animi degli affaticati e sollazzare le corti ; [ ] ed era pure loro compito «con agre riprensioni, sì come padri, mordere i difetti de cattivi . Le varie definizioni e i vari aneddoti che quelle fonti novellistiche attribuiscono a Marco si riferiscono soprattutto a saviezza («lo più savio uomo di tutta Italia , dice Il Novellino); a prontezza arguta e sottile di risposte; a disinteresse pecuniario e liberalità (morendo avrebbe rinunciato ai suoi crediti); a indipendenza di fronte ai posteri (avrebbe rimproverato minacciosamente al Conte Ugolino lo sfarzo eccessivo d una sua festa); a povertà dignitosa. Che poi fosse iracondo, ce lo dice Dante stesso, collocandolo in questo girone. Certo esagera il Porena (ndr. Manfredi Porena, critico letterario 1873-1955) asserendo che questi dati biografici costituiscono un «impressionante ritratto di quello che dovette essere anche Dante uomo di corte negli anni dell esilio ; ma indubbiamente questi caratteri di Marco, o a lui attribuiti, il poeta doveva sentirli a sé congeniali. Marco era comunemente ritenuto, benché povero, «disdegnoso di chiedere (Novellino); secondo un altro aneddoto, registrato da Benvenuto, Rizzardo da Camino avrebbe organizzata una colletta per liberarlo dalla prigionia, ma egli l avrebbe rifiutata, dicendo che non voleva divenir servo di tante e così importanti personalità: due tratti certamente danteschi. Alla luce di tutto ciò è facile sostituire Dante a Marco Lombardo. Comune ai due era anche la condizione di uomo di corte, perché sostanzialmente tale fu costretto a divenire Dante esiliato e senza mezzi: anch egli come Marco vagava per le corti dell Italia centrale e settentrionale, necessitato ad accettare ospitalità date talvolta col malgarbo. (Tratto da Umberto Bosco, «Marco Lombardo , in Altre pagine dantesche, Caltanissetta-Roma, Sciascia, 1987) Comprensione e analisi 1 In che senso Marco Lombardo non è delineato tanto a livello biografico, quanto a livello di personalità spirituale? 2 In quali caratteristiche Marco Lombardo richiama Ulisse? 3 Per quale ragione Dante sceglie un personaggio come Marco (storicamente irrilevante) per toccare temi fondamentali per la sua epoca come, ad esempio, l importantissimo tema del libero arbitrio? 4 Come presentano i primi commentatori e i novellieri la figura di Marco Lombardo? 5 In che cosa Marco Lombardo è simile a Dante? Produzione Facendo riferimento al brano di Umberto Bosco dedicato alla figura di Marco Lombardo, argomenta perché Dante auctor scelse un personaggio come lui (paragonabile al poeta stesso) per il canto centrale dell intera Commedia (il cinquantesimo). La tesi secondo la quale Marco Lombardo rappresenta uno specchio del poeta stesso, secondo te, è stata ben dimostrata da Bosco? Avvalendoti, infine, dell analisi presente nel canto, spiega i temi fondamentali a cui Dante dedica spazio nel canto (nell ambito della morale, della religione, della politica, del diritto). Anche in un Medioevo dove tutto sembrava dipendere dalle volontà celesti, Dante sottolinea la responsabilità di ciascuna singola persona e la libertà che l uomo possiede sempre e comunque di fronte alle circostanze e alle scelte. Eppure ancora oggi si tende spesso ad attribuire la colpa dei fallimenti alle circostanze esterne, al fato o al destino. Scrivi un discorso coerente e coeso che puoi se lo ritieni utile suddividere in paragrafi.

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Edizione integrale aggiornata al nuovo Esame di Stato