Verso l’esame di Stato – Allenarsi alla prima prova

Verso l esame di Stato Allenarsi alla prima prova Tipologia B Analisi e produzione di un testo argomentativo UMBERTO BOSCO Perchè proprio un uomo qualunque al centro della Commedia? Nel canto XVI del Purgatorio ci troviamo esattamente al centro della Commedia (il canto cinquantesimo) e qui Dante viator incontra Marco Lombardo, un uomo di corte di cui si hanno scarse notizie biografiche. Il critico e dantista Umberto Bosco ha dedicato alcune pagine alla ricostruzione del personaggio avvalendosi anche del giudizio dei primi commentatori del poema dantesco e dell immagine descritta nella novellistica medioevale. L obiettivo è quello di comprendere le ragioni profonde per cui l autore abbia scelto una figura come quella di Marco Lombardo, insignificante dal punto di vista storico, per affrontare questioni etiche, religiose, politiche e giuridiche di fondamentale importanza e proprio nel cuore dell opera. Come altri del Purgatorio, il personaggio di Marco Lombardo non ha spessore biografico, nel senso che le sue vicende di uomo sono nel poema sottaciute, ma si qualifica subito, asciuttamente e perentoriamente, oltre che nella sua precisa identità personale («Lombardo fui, e fu chiamato Marco , v. 46), nelle caratteristiche salienti della sua personalità spirituale: quelle, in sostanza, che Dante pensava proprie dell uomo superiore e per le quali lo aveva scelto a tenere l impegnato discorso che seguirà (vv 47-48): del mondo seppi, e quel valore amai / al quale ha or ciascun disteso l arco. Dunque: esperienza del mondo e virtù: viene naturale pensare (e parecchi lo hanno fatto) a Ulisse (Inf. XXVI, 98-99) Gustave Dorè, L incontro con Marco Lombarco 10 [ ] del mondo esperto / e de li vizi umani e del valore; 20 30 Ma il valore di Marco ha qui propriamente significato cavalleresco, e prelude a quel rimpianto del tempo antico che costituisce gran parte della sua personalità poetica. [ ] Anche per Marco ci si è chiesti perché il poeta scelga, non solo per l espressione di questo alto rimpianto, ma anche per la soluzione nientemeno del problema del libero arbitrio e della responsabilità personale, un uomo come lui, storicamente non rilevante; o - che è lo stesso - per quale motivo egli sia stato indotto ad attribuire a un modesto uomo di corte come Marco, doti che lo apparentano a Ulisse e ai cavalieri del passato. La soluzione del quesito è che Marco è, per Dante, personaggio esemplare, quasi leggendario, tanto che la novellistica si era impadronita di lui (Novellino, XLIV e LV). La novellistica non offre appoggi al testo dantesco, ma ne è alle origini. I commentatori trecenteschi della Commedia per Marco non si limitano, come in altri casi, a parafrasare amplificando il testo di Dante, ma attingono evidentemente ad una ricca tradizione narrativa alla quale pure fanno capo Il Novellino e il Villani. Che cosa ci dicono quei commentatori? Anzitutto che Marco era uomo di corte: ma uno di coloro che, come dirà mezzo secolo dopo il Boccaccio (Decameron I, VIII, 7-10), Purgatorio Inferno Marco Lombardo 435

La Divina Commedia
La Divina Commedia
Edizione integrale aggiornata al nuovo Esame di Stato