La Divina Commedia

Lo giorno se n andava, e l aere bruno toglieva li animai che sono in terra 3 dalle fatiche loro; e io sol uno m apparecchiava a sostener la guerra sì del cammino e sì de la pietate, 6 che ritrarrà la mente che non erra. O muse, o alto ingegno, or m aiutate; o mente che scrivesti ciò ch io vidi, 9 qui si parrà la tua nobilitate. Io cominciai: «Poeta che mi guidi, guarda la mia virtù s ell è possente, 12 prima ch a l alto passo tu mi fidi. Tu dici che di Silv o il parente, corruttibile ancora, ad immortale 15 secolo andò, e fu sensibilmente. Però, se l avversario d ogne male cortese i fu, pensando l alto effetto 18 ch uscir dovea di lui, e l chi e l quale non pare indegno ad omo d intelletto; ch e fu de l alma Roma e di suo impero 21 ne l empireo ciel per padre eletto: la quale e l quale, a voler dir lo vero, fu stabilita per lo loco santo 24 u siede il successor del maggior Piero. Per quest andata onde li dai tu vanto, intese cose che furon cagione 27 di sua vittoria e del papale ammanto. Andovvi poi lo Vas d elez one, per recarne conforto a quella fede 30 ch è principio a la via di salvazione. Ma io, perché venirvi? o chi l concede? Io non En a, io non Paulo sono; 33 me degno a ciò né io né altri l crede. Per che, se del venire io m abbandono, temo che la venuta non sia folle. 36 Se savio; intendi me ch i non ragiono . 6. mente: è la memoria, frequente in Dante con tale significato. 7. O Muse: le Muse nella mitologia erano le divinità protettrici delle arti ( Parole in chiaro). 13. di Silv o il parente: perifrasi per indicare Enea, il padre (parens è un latinismo) di Silvio. Il viaggio di Enea negli Inferi è narrato da Virgilio nel libro VI dell Eneide ( Inferno I, Personaggi, p. 31). Silvio, nato dalle nozze di Enea con Lavinia, figlia del re del Lazio, successe al fratellastro Iulio-Ascanio nel regno di Alba Longa, da cui derivò la stirpe romana. Secondo il mito, a Silvio successero dieci discendenti fino ad Amulio e Numitore, padre di Rea Silvia, che generò Romolo e Remo. (vv. 1-9) Proemio 1-6 Protasi. Il giorno stava per finire e il cielo scuro sollevava (toglieva) dalle loro fatiche gli esseri animati che sono sulla terra; e solo io mi preparavo a sostenere il tormento sia del viaggio sia dell angoscia (pietate), che la memoria, precisa nel ricordare, riferirà. 7-9 Invocazione. O Muse, o alto ingegno, ora aiutatemi (in questo compito); o mente che hai memorizzato ciò che ho visto, qui il tuo valore si mostrerà. (vv. 10-42) I dubbi di Dante 10-15 Io cominciai a dire a Virgilio: «O poeta che mi guidi, considera bene se le mie capacità di uomo sono sufficienti, prima di affrontare la difficile prova. Nella tua opera hai narrato che Enea, padre di Silvio, mentre era ancora vivo (corruttibile ancora), intraprese un viaggio nel regno eterno (delle Ombre), e che avvenne con il corpo (e fu sensibilmente). 16-27 Perciò se Dio, nemico d ogni male, fu benigno con Enea, non appare ingiustificato a un uomo in grado di capire, se si considerano le straordinarie conseguenze che dovevano derivare dalla sua impresa e chi egli era e quali le sue qualità; poiché Enea fu scelto nell Empireo (da Dio) come il fondatore della feconda Roma e del suo Impero: la quale Roma e il quale Impero, a dire il vero, furono destinati come il luogo santo, dove ha sede il successore del grande (maggior) Pietro (il pontefice). Grazie alla discesa negli Inferi per la quale tu gli dai merito, ascoltò profezie che aprirono la strada alla sua vittoria e alla autorità della Chiesa. 28-30 Dopo vi andò san Paolo, «vaso scelto da Dio per essere riempito della sua Grazia, per trovare conforto nella fede cristiana che è principio e via per la salvezza dell anima. 31-36 Ma io perché intraprendo questo viaggio? Chi lo consente? Io non sono Enea, non sono Paolo; né io né alcun altro mi crede degno di ciò. Perciò, se mi avventuro in questo viaggio, temo che la mia avventura nell Aldilà sia una follia. Tu sei saggio, tu puoi intendere di più di quanto io non ho saputo esprimere . 14-15. immortale secolo: è una perifra- si che indica l Aldilà; secolo è un vocabolo tratto dalle Sacre Scritture ed è sinonimo di «mondo . 16. l avversario d ogne male: è una delle tante perifrasi usate per indicare Dio, il cui nome non può essere pronunciato nell Inferno. 21. empireo ciel: sede di Dio e dei beati. 22. la quale e l quale: Roma e l Impero. 24. u : apocope; sta per ubi (latinismo = dove); maggior: titolo onorifico attribuito al primo pontefice. 26. intese cose: nei Campi Elisi, l Oltretomba pagano dei pii e dei giusti, Anchise predice al figlio Enea la vittoria su Turno, re dei Rutuli, e profetizza la fondazione di Ro- ma, centro dell Impero e del cristianesimo, realizzazione del disegno provvidenziale di Dio. 28. Vas d elez one: Dio ha scelto san Paolo per riempirlo della sua Grazia; Paolo è definito vas electionis («ricettacolo della scelta divina ) negli Atti degli Apostoli (IX, 15). Paolo di Tarso (Cilicia), uno dei maggiori protagonisti del cristianesimo delle origini, morì martire nel 67 d.C. 32. Paulo: nella seconda Epistola ai Corinti l apostolo Paolo parla del suo viaggio in Paradiso («lo sa Dio se nel suo corpo o fuori del suo corpo ). 35. folle: per Dante ha il significato di temerario , al di là dei limiti imposti da Dio e perciò colpevole ( Parole in chiaro). 41 Inferno Le tre donne benedette

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Edizione integrale aggiornata al nuovo Esame di Stato