La Divina Commedia

uomini privi sia di colpe sia di meriti e oggetto solo di disprezzo per la loro viltà; poiché in vita non scelsero né il bene né il male, ora corrono dietro una bandiera senza nome punzecchiati da vespe e mosconi. Il fiume Acheronte circonda la vasta pianura che costituisce l Antinferno, le anime vengono traghettate sull altra sponda da Caronte, il nocchiero infernale. Al di là della riva del fiume si apre l abisso infernale. Al suo interno i dannati si trovano in nove cerchi concentrici (o gironi) sempre più stretti, distribuiti a seconda delle colpe di cui si sono macchiati, più gravi man mano che si procede verso il basso. I peccati sono classificati in tre categorie, secondo un criterio morale riconducibile all Etica Nicomachea del filosofo Aristotele (e che Dante illustra nel canto XI) in ordine di gravità crescente: commessi per incontinenza, per matta bestialità e per malizia. I peccatori per incontinenza sono coloro che non sanno resistere agli istinti naturali dell uomo; i peccatori per matta bestialità sono coloro che si abbandonano alla violenza; infine i peccatori per frode sono coloro che utilizzano l intelligenza, supremo dono divino, per commettere il male con malizia e inganno. Cerchi I-V: canti IV-VIII Il primo cerchio è il Limbo, dove Dante incontra coloro che non conobbero Dio: i bambini morti senza battesimo, gli antichi vissuti prima del cristianesimo ma che vissero virtuosamente. La loro pena è il desiderio eternamente insoddisfatto di vedere Dio. Da qui in giù comincia l Inferno propriamente detto: all ingresso del secondo cerchio il giudice infernale Minosse stabilisce in quale cerchio dovranno essere sprofondati i peccatori. Dal secondo al quinto cerchio sono puniti gli incontinenti, ovvero coloro che hanno ceduto alle passioni e agli istinti. Nel secondo cerchio stanno i lussuriosi, travolti senza requie da una bufera di vento; tra loro Dante incontra Paolo Malatesta e Francesca da Rimini. Nel terzo cerchio i golosi giacciono stesi a terra, flagellati da grandine, pioggia e neve; il custode è il cane mostruoso Cerbero che li assorda con i suoi latrati. Qui Dante trova il fiorentino Ciacco, che gli predice le lotte tra le due fazioni guelfe a Firenze e la vittoria dei Neri con l aiuto di papa Bonifacio VIII. Nel quarto cerchio gli avari e i prodighi rotolano con il petto enormi massi e si insultano a vicenda; custode è il mostro Pluto, simbolo della ricchezza. Nel quinto cerchio gli iracondi e gli accidiosi sono immersi nel fango della palude Stige. Circa a metà dell Inferno una cerchia di mura divide la voragine in due parti: sono le mura della città di Dite. Il mostruoso barcaiolo Flegiàs traghetta Dante e Virgilio oltre lo Stige fino alle mura infuocate custodite da mille diavoli, dalle Furie (Megèra, Aletto, Tisifone) e da Medusa (la Gorgone che pietrifica con lo sguardo). L arrivo di un Messo divino apre la porta della città di Dite e consente ai due viandanti di entrare. Cerchi VI-VII: canti IX-XVII Nel sesto cerchio stanno in sepolcri infuocati gli eretici (negatori della divinità) e gli epicurei (negatori della immortalità dell anima). Qui Dante incontra Farinata degli Uberti, ghibellino, che gli predice l esilio, e dialoga anche con Cavalcante, il padre del poeta Guido Cavalcanti. Nel settimo cerchio, in una pianura bagnata da un fiume di sangue bollente, il Flegetonte, e custodita dal centauro Nesso, sono puniti i violenti suddivisi in tre gironi: nel primo, i violenti contro il prossimo (tiranni, assassini, ladroni); nel secondo, i violenti contro se stessi, a loro volta distinti in suicidi, trasformati in alberi lacerati dalle Arpie, e scialacquatori, straziati da cagne fameliche. A Dante che strappa un ramo da un albero parla l anima di Pier della Vigna, segretario dell imperatore Federico II, morto suicida per una calunnia ordita a suo danno dai cortigiani. Nel terzo girone sono posti i violenti contro Dio (i bestemmiatori), contro natura (i sodomiti, costretti a camminare su una sabbia ardente sotto una pioggia di fuoco come quella che si era abbattuta su Sodoma e Gomorra) e contro arte (gli usurai). Tra i sodomiti Dante incontra il suo antico maestro, Brunetto Latini, che gli profetizza l esilio. Cerchio VIII: canti XVIII-XXX Nell ottavo cerchio è punita la fraudolenza, il più grave dei vizi, in quanto commessa con l ausilio dell intelligenza. Il mostro Gerione, simbolo della frode, ne è il custode. L ottavo cerchio è diviso in dieci bolge (buche) o Malebolge, ognuna delle quali accoglie le anime di quanti hanno ordito un particolare tipo di inganno, punito in modo diverso. Bartolomeo di Fruosino, illustrazione per l Inferno di Dante, 1415-1425 23 Inferno La topografia morale dell Inferno

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Edizione integrale aggiornata al nuovo Esame di Stato