Analisi e interpretazione

Analisi e interpretazione Per approfondire Dante e i papi La simonia nella società medievale La terza bolgia punisce la simonia, peccato commesso da chi fa mercato delle cose di Dio (v. 2), dei beni spirituali (per esempio, l ufficio del sacerdozio) e degli incarichi ec clesiastici (privilegi nella gerarchia, acquistati con denaro e concessi con favoritismi personali). Nella società medievale, attraversata dai contrasti tra po tere religioso e politico e dalla confusione tra i ruoli spiri tuali e le attribuzioni temporali e mondane dei pontefici, la simonia è responsabile della corruzione della Chiesa e investe l intera società civile, generando il male nel mondo (vostra avarizia il mondo attrista / calcando i buoni e sollevando i pravi, vv. 104-105). un peccato particolarmente ripugnante nel giudizio di Dante, che ha pagato con l esi lio l interferenza del potere spirituale nella politica. E il poeta si scaglia contro l avidità di potere e di ricchezza con ironia e sarcasmo, con invenzioni da commedia degli equivoci e con toni accesi, che segnalano il suo coinvolgi mento personale. Il tema del capovolgimento dei valori tra umano e divino La tematica del capovolgimento del rapporto tra valori umani (ricchezza, potere) e valori divini (la bontate, v. 2) è evidente anzitutto nel contrappasso assegnato ai simoniaci: poiché essi preferirono guardare alle cose terrene piut tosto che a quelle celesti, ora sono conficcati uno sull al tro a testa in giù in buche infuocate, agitano le piante dei piedi bruciate da una fiammella; la fiammella che tormenta i ministri di Dio evoca una beffarda antiaureola di santità che poggia per antitesi sulla pianta dei loro piedi e li tormenta. La condanna di Dante Se Dante è stato pietoso con Francesca (Inf. V), Farinata (Inf. X) e Brunetto (Inf. XV), nel senso che, pur avendoli condannati dal punto di vi sta morale e religioso, si è sentito coinvolto come uomo e peccatore nel loro destino, con i simoniaci il suo atteggia mento è di distacco, derisione e sarcasmo. Per coloro che hanno commerciato con le cose sacre non è possibile alcuna comprensione, anzi il clima arriva fino all equivoco grottesco, generato dal rovesciamento della normalità. Il poeta incuriosito interroga papa Niccolò III. Il danna to, sentendosi rivolgere la parola e non potendo vedere chi l interroga, a causa della sua posizione, crede che a parlargli sia Bonifacio VIII (se tu già costì ritto, Bonifazio, v. 53), il quale dovrà prendere il posto che ora occupa lui, nella parte superiore della buca. A sua volta papa Bonifa cio sarà sostituito da Clemente V. Considerato che il viag gio ultramondano è del 1300, che Niccolò III era morto nel 1280, che Bonifacio VIII morirà nel 1303 e Clemente V nel 1314, Dante nel 1300 li ha già giudicati! Abate mentre compie simonia; Francia XII Il significato morale Il capovolgimento di valori è anche nel rapporto che si crea fra Dante e Niccolò III. Dante (l uomo peccatore) sta vicino alla buca come il sacerdote che confessa l assassino (il pontefice). «Laggiù dove tutto è capovolto, è capovolta, vorremmo dire, anche la gerar chia: il papa in giù, a confessarsi e lasciarsi sgridare; in su, un semplice laico, attingendo autorità dal suo zelo genero so, lo sgrida e vitupera, curvo verso i piedi d un papa non per baciarglieli ma per udire la trista confessione e fargli giungere i debiti rimproveri (F. D Ovidio). Il nepotismo del papa Niccolò III La perifrasi con la quale Niccolò III rivela la propria identità ha lo scopo di mettere in luce come egli fosse avido di beni materiali e propenso al nepotismo, cioè a favorire gli Orsini, i compo nenti della sua famiglia (e veramente fui figliuol dell orsa, v. 70). L orso nei bestiari, i manuali medievali di zoologia, era ritenuto animale ingordo e attaccato alla sua prole. Il gioco del linguaggio metaforico allude ancora al contrap passo con il doppio senso del termine «borsa : la borsa dove il papa aveva impropriamente accumulato denari diventa la borsa cioè la buca della bolgia destinata ad accogliere il dannato in eterno (cupido sì per avanzar li orsatti, / che sù l avere e qui me misi in borsa, vv. 71-72). L invettiva contro il potere temporale della Chiesa Dopo aver sentito enumerare i gravissimi peccati dei pa pi, Dante esplode in una delle più violente invettive del la Commedia. In un passo dell Apocalisse, san Giovanni Evangelista aveva allegoricamente raffigurato Roma co me una meretrice, seduta sulle acque (i popoli soggetti a Roma), che corrompe i re della terra; descrive poi in un Inferno I papi simoniaci 181

La Divina Commedia
La Divina Commedia
Edizione integrale aggiornata al nuovo Esame di Stato