T2 – Umberto Eco, Difesa della cultura di massa

| T2 Umberto Eco Apocalittici e integrati, Bompiani, Milano 1964, pp. 39-41 Difesa della cultura di massa In questo brano, il semiologo e scrittore Umberto Eco discute alcune caratteristiche della cultura di massa prodotta nel corso del Novecento dai mass media. La cultura di massa è stata spesso considerata in termini negativi sia perché ritenuta meno importante ed esteticamente meno bella rispetto alla cultura delle élite colte, di cui fa parte la musica classica, la poesia o l opera a teatro, sia perché, se prodotta dai mass media, è spesso influenzata da logiche commerciali ed economiche. Nonostante questo, Eco è stato uno dei primi studiosi, appartenente, dunque, alle élite colte, a offrire una serie di giustificazioni alla diffusione della cultura di massa. La cultura di massa non è tipica di un regime capitalistico. Nasce in una società in cui tutta la massa di cittadini si trova a partecipare a pari diritti alla vita pubblica, ai consumi, alla fruizione delle comunicazioni; nasce inevitabilmente in qualsiasi società di tipo industriale. Ogni volta che un gruppo di potere, una associazione libera, un organismo politico o economico si trova a dover comunicare alla totalità dei cittadini di un paese, prescindendo dai vari livelli intellettuali, deve ricorrere ai modi della comunicazione di massa e subisce le regole inevitabili della adeguazione alla media . [ ] La deprecata cultura di massa non ha affatto preso il posto di una fantomatica cultura superiore; si è semplicemente diffusa presso masse enormi che un tempo non avevano accesso ai beni della cultura. [ ] Quindi l uomo che fischietta Beethoven perché lo ha sentito alla radio è già un uomo che, sia pure al semplice livello della melodia, ha avvicinato Beethoven [ ] mentre un esperienza del genere un tempo era riservata alle classi abbienti; tra i cui rappresentanti moltissimi probabilmente, pur sottomettendosi al rituale del concerto, fruivano la musica sinfonica allo stesso livello di superficialità. [ ] Alla obiezione che la cultura di massa diffonde tuttavia an- che prodotti di intrattenimento che nessuno oserebbe giudicare positivi (fumetti a sfondo erotico, riprese televisive di pugilato, telequiz che rappresentano un appello agli istinti sadici del grosso pubblico) si risponde che, da quando mondo è mondo, le folle hanno amato i circenses; e appare naturale che in mutate condizioni di produzione e di diffusione i duelli di gladiatori, le lotte degli orsi et similia siano stati sostituiti da altre forme di intrattenimento deteriore, che ciascuno depreca ma che non si dovrebbero considerare un segno particolare della decadenza dei costumi. [ ] I mass media offrono una congerie di informazioni e di | Comunicazione, media e Internet | 339

Dialoghi nelle Scienze umane - volume 3
Dialoghi nelle Scienze umane - volume 3
Antropologia e Sociologia - Quinto anno del liceo delle Scienze umane