Dialoghi nelle Scienze umane - volume 3

rilevanza. Le donne migranti iniziano a essere studiate come popolazione specifica: sulla scorta degli studi di genere, nelle ricerche si utilizzano nuove categorie interpretative, che trasformano le donne migranti da vittime passive delle scelte migratorie degli uomini in soggetti con ruoli e funzioni importanti. Il concetto di genere permette, infatti, di leggere le specificità delle migrazioni femminili e di far emergere: l esclusione e la marginalizzazione che vivono le donne migranti in quanto donne nelle società che le ospitano; la loro forte presenza (quando non vera e propria segregazione) nel lavoro domestico e di cura, in accordo quindi con gli stereotipi di genere delle culture occidentali; la loro capacità di risparmiare e di supportare economicamente i familiari rimasti nei paesi di origine; la loro abilità nel bilanciare tradizione e cambiamento culturale a livello familiare. Le donne migranti (per quanto questa categoria comprenda persone provenienti da culture anche molto diverse tra loro) divengono così le protagoniste del processo di stabilizzazione dei vari percorsi migratori. Sono soggetti attivi, che mettono in campo capacità relazionali, competenze lavorative, conoscenze culturali e strategie di adattamento alle diverse situazioni che si trovano ad affrontare. In Italia, il fenomeno che più di altri a partire dagli anni 2000 ha dato visibilità alle donne migranti è stato probabilmente quello delle cosiddette badanti, che accudiscono a domicilio, in forma continuativa e quotidiana, Sebbene si pensi che a migrare siano soprattutto gli uomini, anche le donne prendono parte, e in modo attivo e non marginale, ai processi migratori. 286 | unità 3 |

Dialoghi nelle Scienze umane - volume 3
Dialoghi nelle Scienze umane - volume 3
Antropologia e Sociologia - Quinto anno del liceo delle Scienze umane