APPROFONDIAMO – Città e memoria

volte, vi ritornano la notte in cerca di incontri sessuali; i secondi lo vivono come uno spazio di aggregazione dove possono finalmente ascoltare musica importata dagli Usa e praticare la break dance. Altri residenti invece non frequentano volentieri la piazza, la trovano scomoda o addirittura pericolosa. Queste percezioni sono rafforzate dalle notizie che circolano sui media locali e dalla presenza costante di guardie in uniforme pronte a fermare chiunque APPROFONDIAMO CITT E MEMORIA Quando attraversiamo uno spazio urbano siamo circondati visivamente da una serie di strutture fisiche alle quali ci relazioniamo in base alle nostre esperienze passate: le memorie si saldano ai luoghi creando delle geografie personali che plasmano il nostro senso di identità e di appartenenza. Ai luoghi però si legano anche dei ricordi che uniscono una collettività. Il filosofo e sociologo francese Maurice Halbwachs (1877-1945) sostiene che la memoria collettiva sia una rielaborazione continua delle memorie individuali, dove il passato viene ripescato e ricostruito in base alle esigenze della società del presente. La memoria urbana è un modo di intendere la città come un insieme di oggetti e pratiche che incarnano il passato, lasciando una serie di tracce di epoche storiche differenti che rendono la specificità del luogo. Una città ricorda attraverso gli edifici, le statue, gli obelischi e i monumenti, un patrimonio culturale talvolta silente di cui i singoli si riappropriano in base alle contingenze del presente. Le pietre che calpestiamo, i nomi delle strade e delle piazze, le statue e i monumenti che ogni giorno vediamo (o ignoriamo) sono presenze di un passato che spesso nasconde storie tragiche di violenza e di colonialismo. I monumenti, i memoriali, le statue sono infatti messaggi celebrativi, esistono perché qualcuno ha voluto che certi personaggi venissero celebrati. L abbattimento o l imbrattamento delle statue, il cambio dei nomi delle strade sono dunque una forma di rifiuto di una rappresentazione storica che narra una visione del passato dal punto di vista del vincitore, del colonizzatore, legittimandolo. Il 2020 ha visto una serie di proteste sulla scia del A Bristol, nel Regno Unito, durante una protesta del movimento Black Lives Matter per la morte di George Floyd, l afroamericano di 48 anni ucciso dalla polizia il 25 maggio 2020 nella città americana di Minneapolis, alcuni manifestanti abbattono la statua in bronzo dedicata a Edward Colston (1636-1721), mercante e commerciante di schiavi africani, celebrato in Inghilterra per la sua attività filantropica. movimento Black Lives Matter, che hanno messo in discussione proprio questo passato coloniale, generando una serie di risposte locali in varie parti del mondo. In Italia, per esempio, l imbrattamento della statua del giornalista Indro Montanelli (1909-2001) ha riacceso un dibattito sul passato coloniale italiano e sulla questione della rimozione della statua che celebra una figura ambigua della storia del Novecento italiano. Queste trasformazioni storico-politiche mostrano come la memoria sia una forza attiva nel presente, che viene usata dai singoli e dai gruppi per contestare, rivendicare e rivelare un passato che sembrava essere stato collettivamente rimosso. | Pensare la contemporaneità | 111

Dialoghi nelle Scienze umane - volume 3
Dialoghi nelle Scienze umane - volume 3
Antropologia e Sociologia - Quinto anno del liceo delle Scienze umane