6 Marx e il materialismo storico

6. Marx e il materialismo storico

6.1 LA SOCIETÀ CAPITALISTA E LA LOTTA DI CLASSE

Se Comte aveva messo al centro del suo pensiero l’opposizione tra società preindustriale, basata su criteri teleologici, e società industriale, basata su criteri scientifici, la riflessione di Marx ▶ L’AUTORE | prende il via dalle contraddizioni che segnano, ai suoi occhi, la società moderna, che egli definisce “capitalista”. I conflitti tra operai e imprenditori o, per usare la terminologia marxista, tra proletari e capitalisti, sono quindi per lui ciò che più identifica tale società e che, al contempo, permette di prevederne gli sviluppi.
Nel Manifesto del partito comunista – scritto insieme al filosofo e sociologo Friedrich Engels (1820-1895) – Marx individua come punto centrale la divisione della società in oppressorioppressi.
La società capitalistica rispecchia questa distinzione, ma presenta due ulteriori contraddizioni:
  • la produzione aumenta grazie a macchine sempre più potenti, ma i rapporti di produzione, cioè la distribuzione dei redditi e delle proprietà, non variano altrettanto velocemente;
  • le ricchezze aumentano, ma la maggioranza delle persone vive in una miseria crescente.
È a causa di queste due contraddizioni che, secondo Marx, nascerà una rivoluzione in cui il proletariato si realizzerà come una classe autonoma per la conquista del potere e la trasformazione dei rapporti sociali.

l’autORE  Karl Marx

Karl Marx (1818-1883) nasce in una famiglia borghese di Treviri, nella Germania prussiana. Studia all'Università di Bonn e a quella di Berlino, dove si interessa alla filosofia di Hegel. In seguito si trasferisce prima a Colonia e poi a Parigi. Qui scrive per alcuni giornali, entra in contatto con gli ambienti socialisti e anarchici e incontra Friedrich Engels, che diventerà suo amico e collaboratore per la vita.
A causa dei suoi scritti e della sua attività politica, viene espulso da Parigi nel 1845 e si trasferisce in Belgio. Nel 1848 viene incaricato dalla Lega dei Comunisti di scrivere, insieme a Engels, il Manifesto del partito comunista. In seguito a tale pubblicazione viene espulso anche dal Belgio e nel 1850 si trasferisce a Londra, dove vivrà il resto della sua vita, tra costanti difficoltà economiche, un'attività di collaborazione con il “New York Tribune” e la scrittura della sua opera più importante, Il Capitale, di cui pubblica il primo libro nel 1867.

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6.2 La classe sociale

Ma che cos’è una classe sociale per Marx?
Le classi sociali si definiscono in termini economici, in relazione alla proprietà dei mezzi di produzione, nel caso dei capitalisti o dei borghesi, o della “vendita” della propria forza lavoro, nel caso dei proletari o degli operai. Perché una classe esista in senso vero e proprio è però necessario che essa sviluppi una propria coscienza di classe, cioè la consapevolezza di trovarsi in una comune condizione, di avere degli interessi in comune e di poter rivoluzionare l’ordine economico e politico esistente.
Nella società borghese, gli operai, uniti dal lavoro industriale e da condizioni di vita comuni, sono gli unici che, secondo Marx e Engels, potranno costituirsi quale “classe per sée trasformare la società borghese in una società senza classi, nella quale la famosa e discussa “dittatura del proletariato” costituisce un punto di passaggio obbligato, ma non il fine.

6.3 I PRINCIPI DELLA SOCIOLOGIA MARXISTA

Nel Manifesto del partito comunista compaiono i tratti principali delle teorie contenute in altri scritti, come Il Capitale. In essi, Marx affronta l’analisi della società capitalista in maniera più approfondita, elaborando una teoria generale della storia (il “materialismo storico”). I principi del materialismo storico sono riassumibili in quattro punti. 

1 La società forma la coscienza degli uomini, poiché i rapporti sociali, dati dalle forme di produzione, si impongono agli individui a prescindere dalle loro preferenze. Per capire la società è quindi necessario studiare le forze e i rapporti di produzione e non ciò che gli individui pensano. 

2 In qualsiasi società si può distinguere la “struttura”, ovvero la base economica (forze produttive e rapporti di produzione), e la “sovrastruttura” (ordinamenti politici e giuridici, religione, filosofia, cultura). La struttura condiziona la sovrastruttura e, quando questo condizionamento viene negato, ovvero quando si presuppone che le istituzioni o la cultura di una data società siano indipendenti da qualsiasi attività economica, si ha l’ideologia. Per Marx questa indica la funzione che religione, filosofia e credenze culturali possono avere nel giustificare la situazione esistente

3 La molla della storia dell’umanità è la contraddizione tra le forze di produzione, la capacità di produrre che deriva dal progresso tecnico e dall’organizzazione del lavoro, e i rapporti di produzione, principalmente i rapporti di proprietà, ma anche la distribuzione del reddito. È per questo che Marx parla di materialismo storico: sono i rapporti di produzione propri di un determinato periodo storico a condizionare l’evolversi dell’umanità. Per questo stesso principio, le rivoluzioni non sono avvenimenti politici fortuiti, ma manifestazioni di una necessità storica. 

4 Sempre in riferimento alla struttura economica della società, Marx traccia una storia generale dell’umanità e individua quattro modi di produzione: antico, fondato sulla schiavitù; feudale, fondato sulla servitù della gleba; borghese, fondato sul salario; asiatico, fondato sulla subordinazione di tutti i lavoratori allo Stato. Per quanto tra loro diversi, per Marx tutti e quattro rappresentano forme di sfruttamento dell’uomo sull’uomo.

per immagini

I poli opposti del lavoro

Nella società capitalista, dove si investono grandi somme di denaro (capitali) nell'attività di produzione industriale, secondo Marx coesistono in modo irrimediabilmente contrapposto le due classi sociali nate dalla Rivoluzione industriale: la borghesia, proprietaria dei capitali da investire e destinataria dei profitti che ne derivano, e la classe operaia, che possiede solo la propria forza lavoro e vive di sussistenza. Il divario tra imprenditori e proletari è visibile anche attraverso quei dipinti che volevano testimoniare la realtà della loro epoca. Il laminatoio che Menzel (1815-1905) mostra nel 1875, per esempio, è una fabbrica dai contorni infernali in cui gli operai, schiavi della borghesia e della nuova macchina produttiva, sono costretti a lavorare in condizioni disumane.

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6.4 CRITICHE A MARX E AL MATERIALISMO STORICO

Il pensiero di Karl Marx è stato ed è tuttora oggetto di critiche

Innanzitutto la profezia fornita da Marx circa il collasso a cui il sistema capitalistico sarebbe andato incontro non si è verificata. Il capitalismo ha attraversato diverse crisi produttive e finanziarie nel corso dell’ultimo secolo, ma nessuna di queste ha causato la sua scomparsa. 

Lungo la medesima direzione si muove un’ulteriore critica riguardante il determinismo implicito nel pensiero di Marx. Nel momento in cui riduce la storia ai rapporti di produzione e alla lotta di classe e indica la società comunista come futuro necessario, Marx commette lo stesso errore dei sociologi positivisti, assegnando un fine intrinseco agli eventi storici. Anche il fatto che la teoria marxista assegni al proletariato il ruolo di classe portatrice degli interessi dell’intera umanità appare problematico, così come problematica è la netta distinzione tra i concetti di struttura e sovrastruttura. Per Marx la struttura è data dall’economia, cioè dai rapporti di produzione che includono l’organizzazione del lavoro e i macchinari necessari alla produzione. Ma le tecnologie sono inseparabili dagli sviluppi del pensiero scientifico, che a sua volta è legato a ulteriori fattori culturali tipici di una data società (ciò che egli intende con sovrastruttura). 

Per concludere, bisogna ricordare che il dibattito attorno al marxismo è più che vivo, poiché esso costituisce un contributo essenziale tanto alla teoria sociologica, quanto alla cultura contemporanea in senso lato. A Marx dobbiamo l’idea che la realtà sociale, pur essendo il risultato dell’azione umana, assume carattere indipendente rispetto ai singoli individui e influisce sulle loro scelte, coscienze e condizioni di vita materiale. Idea che costituisce uno dei presupposti stessi della sociologia.

per lo studio
1. Su quale principio si basa la sociologia di Karl Marx?
2. Quali contraddizioni presenta la società capitalistica?
3. Quali critiche possono essere mosse a Marx e al materialismo storico?


  Per discutere INSIEME 

Per Marx la società è divisibile in due grandi classi sociali (capitalisti e proletariato) con interessi tra loro opposti e inconciliabili. Nella società di oggi, molto più complessa e frammentata al suo interno rispetto a quella in cui viveva Marx, pensi sia ancora possibile operare tale distinzione? Dal tuo punto di vista, è possibile che lavoratori e datori di lavoro abbiano interessi in comune o possono solo confliggere? Discutine in classe con i compagni.

Dialoghi nelle Scienze umane - volume 2
Dialoghi nelle Scienze umane - volume 2
Antropologia, Sociologia, Psicologia – Secondo biennio del liceo delle Scienze umane