Riti di passaggio: diventare adulti nella società contemporanea globalizzata

VERSO L’esame

SECONDA PROVA SCRITTA – TEMA DI SCIENZE UMANE

Riti di passaggio: diventare adulti nella società contemporanea globalizzata

PRIMA PARTE


Da sempre nella storia dell’uomo e in tutte le culture hanno avuto grande rilievo i momenti di passaggio attraverso le varie fasi della vita, momenti che sono stati valorizzati e scanditi da veri e propri riti che hanno segnato il cambiamento verso una nuova stagione dell’esistenza e verso l’assunzione di nuovi compiti a livello personale e sociale. Questi riti hanno spesso rappresentato, con più o meno enfasi, un’iniziazione, un ingresso in un nuovo cammino dell’esperienza personale e culturale dell’individuo e dei gruppi sociali. Traghettare da una stagione della vita a un’altra, infatti, ha sempre avuto anche una grande rilevanza dal punto di vista della crescita e dello sviluppo psicologico dei singoli individui.

Il candidato, avvalendosi anche della lettura e analisi dei documenti riportati, analizzi le forme di ritualità, che portano al passaggio alla vita adulta, esistenti nella società di oggi, connotata dalla globalizzazione, e ne evidenzi gli aspetti culturali, sociali e psicologici che le caratterizzano. Illustri poi quali sono le modalità educative e gli strumenti di ordine pedagogico che l’attuale società mette in campo o potrebbe attuare per accompagnare i più giovani nel mondo degli adulti.

documento 1

[…] Il passaggio di maschi e femmine dall’infanzia all’adultità presenta aspetti invarianti su cui è opportuno riflettere anche per gli psicologi interessati ai compiti fase specifici. Ma sono interessanti anche le strategie, a volte assai sofisticate, che ogni cultura ha messo a punto per affrontarlo. Per gli antropologi sarebbe l’incompletezza biologica che caratterizza la nostra specie a spingere ogni gruppo umano a realizzare una sua specifica forma di umanità, utilizzando più o meno consapevolmente le idee della sua cultura e i mezzi della sua società. […] Con le sue sole risorse biologiche, l’uomo non sarebbe in grado di affrontare le sfide dell’ambiente, ma nemmeno di organizzare il suo rapporto con la realtà. Tutte le culture si preoccupano di foggiare i propri membri in una forma specifica, attraverso dispositivi come i rituali o i sistemi educativi, anche se non tutte riconoscono la propria determinazione a completare i loro membri in modelli ben definiti. Ogni scelta comporta sia la negazione di alternative possibili sia la possibilità di scarti, di foggiature non riuscite. Di qui, anche nei contesti più rigidi e totalitari, la breccia in cui si radicano l’interesse e la curiosità per gli altri, i diversi, forgiati da altri dispositivi culturali o scartati in quello di appartenenza a causa di un percorso fallito. E anche le possibili, diverse e opposte rappresentazioni dell’altro, che può essere considerato una minaccia o una risorsa inaspettata (non solo sfruttabile sotto il profilo economico).


Alfio Maggiolini e Gustavo Pietropolli Charmet, Manuale di psicologia dell’adolescenza, Franco Angeli, Milano 2004, pp. 31-32

 >> pagina 436 

documento 2

Un diffuso tipo di riti di passaggio sono i riti di iniziazione all’età adulta. I riti di iniziazione celebrano l’ingresso dei maschi e delle femmine nell’età riproduttiva. In molte società dell’Africa subsahariana, per esempio, i giovani venivano, e in alcuni casi vengono tuttora, iniziati mediante lunghe cerimonie che possono durare giorni, ma anche mesi e anni. I giovani ndembu dello Zambia compresi tra 8 e 15 anni venivano raggruppati in ‘classi’ e condotti nella foresta: qui erano sottoposti a una serie di prove e ricevevano insegnamenti relativi alle norme e ai valori della propria società. Alcuni autori hanno parlato a questo proposito di «scuole di foresta», per sottolineare l’importanza della trasmissione del sapere nei riti di iniziazione. La trasformazione in uomini adulti era segnata sul corpo attraverso la circoncisione. Segni e operazioni sul corpo come le circoncisioni, i tatuaggi, le scarificazioni (cicatrici prodotte ed esibite sul corpo) accompagnano spesso le iniziazioni. Vivendo insieme la cerimonia, i giovani ndembu sviluppavano legami di amicizia e solidarietà. Al ritorno dalla foresta un rito di aggregazione celebrava la definitiva trasformazione in uomini adulti. I riti di iniziazione femminile sono ugualmente diffusi, anche se sono stati meno studiati dagli antropologi, forse perché questi ultimi, fino a pochi anni fa, erano quasi esclusivamente maschi!


http://www.treccani.it/enciclopedia/riti-di-passaggio_%28Enciclopedia-dei-ragazzi%29/

SECONDA PARTE

Il candidato risponda a due dei seguenti quesiti:

1. Quali e quante sono le fasi che, secondo Van Gennep, caratterizzano i riti di passaggio?

2. Che cosa si intende per processo di acculturazione? E di inculturazione?

3. Come viene affrontata la globalizzazione in antropologia e che cosa sono i processi di “costruzione della località” per Appadurai?

4. Fornisci una definizione di cultura, in riferimento alla società contemporanea globalizzata.

• Durata massima della prova: 6 ore.

• È consentito l’uso del vocabolario di italiano.

• È consentito l’uso del vocabolario bilingue (italiano-lingua del paese di provenienza) per i candidati di madrelingua non italiana.

• Non è consentito lasciare l’Istituto prima che siano trascorse 3 ore dalla lettura del tema.

I colori dell’Antropologia
I colori dell’Antropologia
Secondo biennio e quinto anno del liceo delle Scienze umane