T3 - «Fui soldato» (Una nobile follia)

La Scapigliatura «Fui soldato T3 Igino Ugo Tarchetti, Una nobile follia ad alta voce Contro la vita Il brano descrive la devastazione morale tipica, secondo l autore, della vita militare. militare Incominciò la mia notte: notte immensa, tenebrosa, terribile. [ ] Fui soldato. Questa parola esprime tutto. Affetti, memorie, doveri, aspirazioni, diritti, indipendenza, dignità conculcata:1 assoldato,2 tenuto a soldo, venduto. [ ] Così si uccide un uomo e si forma un soldato: la nazione lo tollera; vi ha3 di più, la nazione vi applaude, illusa come un fanciullo insensato dalla vista dei pennacchi azzurri, delle sciabole lucide, e dal suono delle trombette: i pochi onesti fremono e tacciono. Quel giorno in cui un uomo ha posto il piede in una caserma, conosce che tutto è finito per lui: quelle mura hanno delle terribili rivelazioni: assorbono le vite e ne mostrano le larve4 come al di là di un velo trasparente. [ ] Ma ciò che vi ha di più orribile nella caserma è la tirannia delle abitudini militari, è lo scherno della virtù, la derisione di ciò che è delicato e gentile, la prevalenza della forza brutale. La caserma ha le sue associazioni occulte, il suo gergo come le galere, le sue tradizioni, le sue gerarchie, i suoi regolamenti segreti; quando si è soddisfatto alle esigenze della disciplina generale, rimane ancora l obbligo di soddisfare a quelle delle discipline parziali.5 [ ] La caserma possiede e favorisce le abitudini e i vizi di tutte le comunanze:6 il giuoco, la crapula,7 il vino, la prostituzione del principio morale,8 la prepotenza, la violenza, l oppressione del debole, il diritto della forza, la vendetta privata, la collisione9 pronta e feroce: tutto ciò vive nelle caserme, e vi si perpetua d individuo in individuo; è un legato che si trasmette dal veterano al coscritto;10 entra nelle camerate dei novizi,11 e vi si dilata e si spande come un miasma12 contagioso; è il vaso fatale della leggenda, nessuno può sfuggirne le esalazioni mortali, i forti e i cattivi vi resistono, i deboli e gli onesti soccombono. Ma il pendio è sì rapido e l abisso è sì attraente, che non vi ha chi non lo percorra in un tratto,13 e vi si precipiti quasi volonteroso. Coloro che resistono e si aggrappano all orlo disperati e convulsi, soggiacciono quasi sempre allo sforzo medesimo della loro resistenza.14 Non si esaurisce la volontà, ma la natura si prostra. impossibile lottare contro un nemico così superiore di numero; non si è sconfitti, ma si muore. Questi generosi15 sono pochi; non piangono, non si piegano, imprendono16 fino dal primo giorno una battaglia spaventosa, e spariscono a metà della lotta 5 10 15 20 25 30 1 conculcata: calpestata. 2 assoldato: l autore mette in evidenza l e- timologia del sostantivo soldato , che viene appunto da assoldato, participio passato del verbo assoldare , che significa ingaggiare a pagamento . 3 vi ha: c è. 4 larve: fantasmi; è come se la caserma assorbisse la vitalità dei soldati. 5 discipline parziali: l insieme delle regole che non si riferiscono alla disciplina ufficiale, come per esempio quelle usanze cui oggi si dà il nome di nonnismo , cioè la tirannia dei soldati anziani sulle matricole appena arrivate. 6 comunanze: comunità chiuse. 7 crapula: il mangiare e il bere senza moderazione. 8 la prostituzione morale: la rinuncia ai valori morali in cui si crede, in cambio dell accettazione da parte di una comunità di corrotti. 9 collisione: scontro, anche fisico. 10 un legato al coscritto: un eredità che passa dall anziano alla nuova recluta. novizi: i nuovi arrivati. miasma: effluvio, aria malsana. in un tratto: tutto d un fiato. soggiacciono resistenza: soccombono nello sforzo di resistere. 15 generosi: nobili d animo, in quanto capaci di resistere alla corruzione generale dell ambiente. 16 imprendono: intraprendono. 11 12 13 14 87

I colori della letteratura ed. NUOVO ESAME DI STATO - volume 3
I colori della letteratura ed. NUOVO ESAME DI STATO - volume 3
Dal secondo Ottocento a oggi