Invito alla visione - Dalle trincee all’antimilitarismo

Letteratura e Grande guerra invito ALLA VISIONE Dalle trincee all antimilitarismo Il cinema americano è il primo a proporre efficaci narrazioni sulla Grande guerra, spesso appoggiandosi a importanti romanzi: da Erich Maria Remarque Hollywood trae All ovest niente di nuovo (1930) di Lewis Milestone, ambientato nelle trincee del fronte francotedesco; da Ernest Hemingway ricava Addio alle armi (1932) di Frank Borzage, storia d amore sullo sfondo della disfatta di Caporetto (nel 1957 Charles Vidor ne dirigerà un remake). «Il patriottismo è l ultimo rifugio delle canaglie Il principale esito successivo del cinema americano è Orizzonti di gloria (1957) di Stanley Kubrick (19281999), tratto da un romanzo di Humphrey Cobb. Nel 1916, un colonnello francese difende tre soldati condannati a morte come capri espiatori di un fallito attacco suicida contro un avamposto tedesco. Con uno stile esemplare, Kubrick racconta la guerra come perverso gioco di potere degli alti comandi, per i quali le vite umane non hanno valore. Pietra miliare dell antimilitarismo, in Francia Orizzonti di gloria è stato vietato fino agli anni Settanta perché ritenuto lesivo dell onore dell esercito. Il cinema italiano prende finalmente posizione Dopo quarant anni di sostanziale silenzio, il cinema del nostro paese affronta i fatti del 1915-1918 vincendo l ostilità dei governi e dei vertici militari, sempre contrari a una rilettura critica della folle carneficina. Con La Grande guerra (1959) di Mario Monicelli (1915- 2010) la commedia all italiana si misura con la Storia: arrivati al fronte nel 1917 dopo aver tentato di sottrarsi alla leva, un milanese e un romano si defilano da ogni battaglia ma loro malgrado moriranno da eroi. Perfettamente sospeso fra il comico e il tragico e scandito dai canti degli alpini, il film racconta senza retorica patriottica la guerra delle classi subalterne, chiamate a sostenere un sacrificio assurdo. Se Monicelli ha rappresentato la Grande guerra dal punto di vista dei soldati, nel 1971 Uomini contro di Francesco Rosi (1922-2015) lo fa da quello degli ufficiali, evidenziando i rapporti di classe nelle dinamiche del conflitto. Per difendere un obiettivo di scarso valore strategico, un fanatico e spietato generale italiano continua a mandare al massacro i suoi soldati, che si rivoltano senza successo. Ispirandosi liberamente a Un anno sull Altipiano di Emilio Lussu, il film mostra l orrore fisico di una «guerra di morti di fame contro morti di fame . Nel 2014, in occasione del centenario della Grande guerra, Ermanno Olmi (n. 1931) gira Torneranno i prati, liberamente ispirato al racconto La paura di Federico De Roberto. Con una trama essenziale, affidandosi a immagini potenti e a silenzi che assordano quanto le improvvise deflagrazioni, Olmi narra le infinite attese e il terrore della vita di trincea dei soldati, testimoni (e vittime) della Storia. Torneranno i prati ricorda come la civiltà non abbia imparato a eliminare la ferocia: passata la guerra, la natura cancellerà ogni traccia della follia umana; l uomo, invece, ha il dovere della memoria. ORIZZONTI DI GLORIA LA GRANDE GUERRA UOMINI CONTRO TORNERANNO I PRATI REGIA: REGIA: REGIA: REGIA: Stanley Kubrick SCENEGGIATURA: Mario Monicelli Francesco Rosi Ermanno Olmi Stanley Kubrick, Calder Willingham, Jim Thompson SCENEGGIATURA: Mario Mo- SCENEGGIATURA: Francesco SCENEGGIATURA: nicelli, Age e Scarpelli, Luciano Vincenzoni Rosi, Tonino Guerra, Raffaele La Capria Olmi ATTORI PRINCIPALI: Kirk Dou- ATTORI PRINCIPALI: ATTORI PRINCIPALI : glas, Adolphe Menjou, Ralph Meeker, George Macready Alberto Sordi, Vittorio Gassman, Romolo Valli, Silvana Mangano Mark Frechette, Alain Cuny, Gian Maria Volonté Claudio Santamaria, Alessandro Sperduti, Francesco Formichetti, Andrea Di Maria ANNO E PROD.: ANNO E PROD.: ANNO E PROD.: ANNO E PROD.: 1957, USA 1959, Italia 1971, Italia Ermanno ATTORI PRINCIPALI: 2014, Italia 793

I colori della letteratura ed. NUOVO ESAME DI STATO - volume 3
I colori della letteratura ed. NUOVO ESAME DI STATO - volume 3
Dal secondo Ottocento a oggi