La maturità, tra successi e polemiche

Il primo Novecento La maturità, tra successi e polemiche Il poeta a processo Dopo la fine del fascismo, come molti altri intellettuali, Ungaretti è chiamato a giustificare il suo sostegno alla politica mussoliniana. Dalle pagine dei giornali, ma anche all interno delle istituzioni, si levano le voci di quanti vorrebbero epurare il poeta, allontanandolo dall insegnamento. Ungaretti è costretto a presentare un lungo memoriale difensivo a una commissione appositamente nominata, e alla fine, nel 1946, grazie all intervento risolutore dell allora ministro dell Istruzione Guido Gonella, viene reintegrato in cattedra. La fama internazionale La vicenda, per quanto dolorosa, non intacca tuttavia la reputazione del poeta: anzi, nel secondo dopoguerra i lettori giovani e meno giovani gli riconoscono il ruolo di grande vecchio della letteratura italiana. Omaggiato da importanti scrittori stranieri (tra i suoi estimatori figurano i poeti statunitensi Thomas Stearns Eliot ed Ezra Pound), viene eletto nel 1962 presidente della Comunità europea degli scrittori (un sodalizio intellettuale fondato per unire i letterati dell Europa divisa dalla guerra fredda), ma non nasconde l amarezza per il mancato ottenimento del premio Nobel: nel 1959, infatti, l Accademia di Svezia gli aveva preferito Salvatore Quasimodo. Un onta da lavare con il sangue cronache dal passato Un duello in piena regola tra due scrittori-spadaccini «Dov è Ungaretti? Dov è Ungaretti? Dov è? : le urla di Massimo Bon tempelli, uno tra i massimi protago nisti della scena letteraria del primo Novecento italiano, risuonano nelle sale del celebre Caffè Aragno di Roma. qui che si incontra l élite della cultura del tempo: pittori, mu sicisti, poeti vi si danno convegno per discutere di arte, non senza il pettegolo corredo della mondanità. Accecato dall ira, Bontempelli si fa strada tra i presenti fin quando gli in dicano il poeta, a cui lo lega una già lunga storia di maldicenze e rancori. Una disputa tra letterati Pietra dello scandalo è ora un ar ticolo di Ungaretti intitolato Le disgrazie di Bontempelli, pubbli cato dal quotidiano Il Tevere . Il contenuto consiste in una serie di critiche e di attacchi polemici che il poeta ha lanciato nei confronti del collega. Stavolta, però, lo scrittore offeso pretende vendetta: appena vede il rivale, lo mortifica davanti allo sguardo dei presenti con un 736 sonoro ceffone. un affronto che il temperamento sanguigno di Un garetti non può tollerare: si sca glia verso di lui, viene trattenuto a stento, infine gli chiede di risarcire l umiliazione subita con un duello pubblico. Un duello per la stampa Bontempelli accetta: è l 8 agosto 1926. Il teatro della sfida viene offerto da un ospite d eccezio ne, Luigi Pirandello, che mette a disposizione dei duellanti il parco della propria villa romana, vicino alla chiesa di Sant Agnese. Arbi tro è il principe degli schermidori, Agesilao Greco, il famoso maestro d armi. Lo scontro però dura poco. Al terzo assalto, la spada di Bon tempelli si infila nell avambraccio destro di Ungaretti, provocandogli una ferita di tre centimetri. Nulla di grave: i due letteratispadaccini si rappacificano. In fondo, entrambi hanno salvato l onore e, soprat tutto, l immagine. Ad assistere al duello, infatti, erano stati invitati fo Giuseppe Ungaretti (di spalle) e Massimo Bontempelli si sfidano a colpi di fioretto a Villa Pirandello. tografi e giornalisti: il giorno dopo, nella vetrina di un famoso libraio romano, campeggia una giganto grafia dei duellanti. Sotto, come didascalia, un grande cartello reci ta: «Ecco il primo poema eroico del Novecento .

I colori della letteratura ed. NUOVO ESAME DI STATO - volume 3
I colori della letteratura ed. NUOVO ESAME DI STATO - volume 3
Dal secondo Ottocento a oggi