Il manifesto e l’arte della propaganda

Il Futurismo piccolo-borghesi e aspira a vivere nel pericolo. Uomo e lottatore sono sinonimi, e la volontà di affrontare il rischio costituisce un elemento fondamentale della mentalità futurista. Per questo, ricalcando le posizioni del pensatore francese Georges Sorel ( p. 432), la violenza viene vista come positiva e inevitabile, e l aggressività come un presupposto per la creazione, anche in campo artistico. Un ideologia irregolare Tali concezioni hanno reso quasi naturale un collegamento tra l ideologia futurista e quella che nel primo dopoguerra avrebbe caratterizzato il nascente movimento fascista. In realtà, benché molti Futuristi vi abbiano aderito (in primo luogo Marinetti, che sarà Accademico d Italia), i loro manifesti non presentano soluzioni politiche unitarie, celebrando, da un lato, il bellicismo, il nazionalismo e il più acceso interventismo, ma esaltando anche, dall altro, «il gesto distruttore dei libertari , le manifestazioni di rottura dell ordine costituito, l anarchia, la socializzazione delle terre e delle fabbriche, la totale libertà di sciopero e di stampa, le lotte sindacali per la riduzione dell orario di lavoro degli operai. Contro lo stereotipo della donna fatale Perfino «il disprezzo della donna , che appare come un punto programmatico del Manifesto di fondazione, non va preso alla lettera: non è il sesso femminile in quanto tale a essere denigrato, ma lo stereotipo della creatura fatale, l immagine sentimentalistica della donna di cui era intrisa la retorica romantica. Si tratta, dunque, di un antifemminismo artistico, polemico nei riguardi della morbosità decadente e dell amore inteso come voluttà sensuale. Marinetti, in realtà, è il primo intellettuale italiano ad affrontare la questione femminile con un punto di vista decisamente progressista, invocando una piena emancipazione delle donne anche attraverso la concessione del voto e della parità salariale e giuridica, l istituzione del divorzio e perfino il superamento del matrimonio, inteso come un «carcere e una «barbarie . In questo quadro non sorprende che all avanguardia futurista presti un concreto contributo proprio una battagliera pattuglia di giovani scrittrici e pittrici: una di queste, la francese Valentine de Saint-Point (1875-1953), compone nel 1912 il Manifesto della donna futurista, in cui si respinge l ideale della fanciulla «innamorata , «infermiera e «mamma per promuovere il modello della donna «bestialmente amorosa , sprezzante del sentimento ed energica sostenitrice del valore liberatorio del piacere fisico. Il manifesto e l arte della propaganda Le provocazioni dei Futuristi creano scandalo anche grazie alla capacità dei loro autori di diffonderle in tutti gli ambiti della cultura e presso tutti gli strati sociali. La propaganda delle nuove idee avviene infatti in modo capillare, con strumenti comunicativi di grande modernità, che anticipano le tecniche di promozione pubblicitaria dei nostri giorni. Il genio pubblicitario di Marinetti Le posizioni ufficiali vengono sintetizzate nei manifesti, che toccano un ampio ventaglio di temi: dalle arti maggiori a quelle applicate, dalla politica al costume. Questi documenti vengono spesso sottoscritti da più firmatari, ma la loro omogeneità stilistica indica che a redigerli, o almeno a rielaborarli, è sempre Marinetti. Egli inoltre mette a disposizione del movimento le sue non trascurabili risorse economiche personali, indispensabili per l esistenza stessa della scuola , e cura tutta la propaganda: invia rapporti e lettere alla stampa, distribuisce volantini, spedisce i volumi propri e dei suoi adepti a politici, industriali e intellettuali, per tentare di associarli alle sue iniziative; utilizza abilmente, come strumenti pubblicitari, i processi in corso contro le opere (come nel caso del suo romanzo Mafarka il futurista, accusato di oltraggio al pudore) o le esposizioni futuriste. Per gran parte del tempo, inoltre, svolge il ruolo di ambasciatore viaggiante del movimento, tenendo conferenze in ogni angolo del mondo. 711

I colori della letteratura ed. NUOVO ESAME DI STATO - volume 3
I colori della letteratura ed. NUOVO ESAME DI STATO - volume 3
Dal secondo Ottocento a oggi