I colori della letteratura ed. NUOVO ESAME DI STATO -

La narrativa italiana del primo Novecento sco Jovine (1902-1950), che si afferma nel 1942 con il romanzo Signora Ava, ma del quale va menzionato anche il successivo Le terre del Sacramento (1950). La sua narrativa muove dalla tradizione verista meridionale, soprattutto verghiana, ma con uno spirito arricchito dalle esperienze letterarie recenti: così l interesse morale e sociale per gli umili e i primitivi si unisce al motivo della memoria personale e si circonda di un alone lirico-favoloso. Il calabrese Corrado Alvaro (1895-1956), giornalista e militante antifascista, esordisce nel 1926 con il romanzo L uomo nel labirinto: Alvaro vi vagheggia, quale Eden originario, un mondo elementare e primitivo, manifestando un esplicita insofferenza per ogni sovrastruttura imposta dalla civiltà industriale all antica civiltà contadina e una propensione a rifugiarsi nell incanto dei ricordi, specie d infanzia. Anche nel resto della sua produzione i motivi dell umanità, della libertà e della giustizia si innestano su un fondo verista e insieme favoloso, in opere dal ritmo corale che si collocano a metà fra la narrazione propriamente detta e la prosa evocativa. La realtà viene filtrata attraverso il simbolo e la memoria, e più che le situazioni contano le atmosfere, più che i personaggi l alone di luce o di ombra che li circonda, come accade nel suo libro più riuscito, la raccolta di racconti Gente in Aspromonte (1930). L abruzzese Ignazio Silone (pseudonimo di Secondo Tranquilli, 1900-1978) è innanzitutto un uomo politico; partecipa alla fondazione del Partito comunista d Italia (1921), allontanandosene nel 1931, per essere poi attivo nel Partito socialista clandestino (1942). Nella sua opera letteraria si colgono un sentimento acuto dei limiti della giustizia umana e il richiamo ai valori di un cristianesimo evangelico. Tra i suoi romanzi più noti usciti in prima edizione all estero per i problemi che in Italia avrebbero incontrato con la censura ricordiamo Fontamara (1933) e Pane e vino (1936; una nuova edizione del 1955 modifica il titolo in Vino e pane). invece torinese Carlo Levi (1902-1975), di cui parleremo oltre più approfonditamente. La sua opera più importante, Cristo si è fermato a Eboli (1945), nasce dai ricordi del confino in Lucania, cui è condannato negli anni 1935-1936 a causa della sua attività antifascista. Infine, il napoletano Carlo Bernari (1909-1992) si rivela, nei suoi racconti e romanzi, acuto osservatore della vita quotidiana, delle classi più umili e del mondo del lavoro, come accade nel suo romanzo più noto, Tre operai (1934). Il libro, una delle prime opere italiane a raccontare il mondo della fabbrica dal punto di vista dei lavoratori, viene osteggiato dal regime fascista non appena pubblicato. Gli esordi di Elio Vittorini Concludiamo la rassegna delle principali esperienze narrative di questo periodo ricordando il siciliano Elio Vittorini (1907-1966). Nel secondo dopoguerra sarà protagonista della stagione neorealista sia per la sua attività di scrittore, sia per il ruolo di organizzatore di cultura svolto nel lavoro editoriale e, per breve tempo ma in modo significativo, nell elaborazione della politica culturale del Partito comunista italiano. Baccio Maria Bacci, Il gruppo di Solaria al Caff Giubbe Rosse, 1930-1940. Firenze, Galleria d Arte Moderna. 643

I colori della letteratura ed. NUOVO ESAME DI STATO - volume 3
I colori della letteratura ed. NUOVO ESAME DI STATO - volume 3
Dal secondo Ottocento a oggi