4 - Verso il Neorealismo

Il primo Novecento Nel romanzo Il deserto dei Tartari (1940) Buzzati mette in scena una logorante attesa destinata a restare insoddisfatta, quella del giovane ufficiale Giovanni Drogo, inviato alla Fortezza Bastiani, un avamposto al limite di un deserto, presunto punto strategico per l attacco del nemico. Nella roccaforte, immersa nel silenzio e nella solitudine, il tempo trascorre sempre uguale a sé stesso e la vita passa monotona nell attesa snervante e mai realizzata di un aggressione esterna. Drogo aspetta inutilmente per mesi, per anni, per decenni, insieme agli altri militari che vivono nella fortezza. QuanUna scena del film Il deserto dei Tartari di Valerio Zurlini, 1976. do infine l evento tanto atteso sta per arrivare, Drogo, ormai vecchio e malato, è costretto ad allontanarsi per affrontare l unica vera battaglia che gli è concessa: l incontro con la morte. Tommaso Landolfi Alla figura di Buzzati può essere accostata, per certi versi, quella di Tommaso Landolfi (1908-1979), per il quale l opzione fantastica corrisponde allo strumento ottimale per condurre una riflessione critica sulla realtà e per ironizzare sul mondo borghese o demistificarlo, evocando al suo posto un universo immaginario, allucinato, surreale, in cui si avverte l aspirazione a una moralità libera dai condizionamenti storici e sociali. Tra le sue opere ricordiamo la raccolta di racconti Il mar delle blatte e altre storie e il romanzo La pietra lunare, entrambi del 1939. 4 Verso il Neorealismo Parallelamente al gusto per l evasione in mondi fantastici si fa sempre più evidente, soprattutto a partire dagli anni Trenta, l esigenza di confrontarsi con la realtà sociale del paese, al di là di ogni intento celebrativo delle politiche di regime e spesso, anzi, in più o meno esplicita contrapposizione a esse. l annuncio di quella fame di realtà che, dalla metà degli anni Quaranta, darà origine alla corrente neorealista, la quale si riallaccerà alla grande tradizione del Verismo ottocentesco. Il ruolo di Solaria Un notevole impulso in questa direzione viene dato dalla rivista fiorentina Solaria (1926-1936), che aiuta gli scrittori italiani ad abbandonare la prosa d arte classicista di derivazione rondesca e gli esercizi di stile fine a sé stessi. Solaria propone infatti un ritorno a narrazioni più robuste, sia sotto il profilo della struttura romanzesca, sia per quanto attiene alla presenza di contenuti «drammatici e umani (per riprendere due aggettivi programmatici utilizzati dagli animatori della rivista: Alberto Carocci, Giansiro Ferrata e Alessandro Bonsanti). Tra i meriti dei solariani c è anche quello di aver contribuito alla diffusione in Italia di grandi autori europei come Proust e Kafka, oltre che dei nostri Saba e Svevo. Il racconto del Meridione Molti degli scrittori di area solariana sono attenti in particolare alla realtà storica e sociale dell Italia centromeridionale. Ricordiamo innanzitutto il molisano France- 642

I colori della letteratura ed. NUOVO ESAME DI STATO - volume 3
I colori della letteratura ed. NUOVO ESAME DI STATO - volume 3
Dal secondo Ottocento a oggi