Il carattere - Solitudine e malinconia

Luigi Pirandello Il premio Nobel e la morte Gli anni successivi, trascorsi fra pressanti impegni internazionali e una continua produ zione di drammi e novelle, conducono lo scrittore alle vette del successo, fino al confe rimento nel 1934 del premio Nobel per la letteratura. Tuttavia Pirandello non smette di sperimentare e rinnovarsi, approdando con le ultime novelle e con l opera teatrale in compiuta I giganti della montagna alle sponde di una letteratura assai complessa, definita dallo stesso autore «mitica . Mentre sta assistendo, a Cinecittà, al le riprese di un film tratto da Il fu Mattia Pascal, si ammala di polmonite. Muore il 10 dicembre 1936 nella sua casa di Roma, a sessantanove anni. Il giorno pri ma era uscita sul Corriere della Sera la sua ultima novella, Effetti di un sogno interrotto. Nonostante il regime proponga cerimonie solenni e pompose, i funerali si svolgono in forma strettamente priva ta e nella più austera semplicità, secon do le disposizioni dello scrittore: «Carro d infima classe, quello dei poveri. Nudo. E nessuno mi accompagni, né parenti, né amici. Il carro, il cavallo, il cocchiere e ba sta . Le sue ceneri, custodite in un urna greca, riposano per sua volontà ad Agri gento, sotto un pino vicino alla villa del Da destra, Luigi Pirandello, Isa Miranda e Pierre Blanchar sul set del film Caos, là dove era nato. Il fu Mattia Pascal (1937) di Pierre Chenal. il carattere Solitudine e malinconia Profonda malinconia e lucida amarezza: questi i cardini nella vita come nell arte della personalità di Pirandello. Bambino gracile e incline alla riflessione, poi ragazzo turbato dalla corruzione regnante nel mondo degli adulti, Pirandello sembra votato fin dall adolescenza a una cupa meditazione che egli stesso descriverà come un «abisso nero, popolato di foschi fantasmi, custodito dallo sconforto disperato . Un generale senso di solitudine e di estraneità alla vita accompagna l intera esistenza dello scrittore, mettendone a dura prova la dimensione affettiva. Un padre difficile Particolarmente difficile appare il rapporto con il padre, uomo dall esuberanza vitale perfino eccessiva, prepotente e infedele. Questi tratti suscitano un aperta ostilità nell animo del figlio, il quale tuttavia non si ribella mai, tranne che nella scelta di assecondare la propria vocazione letteraria, mal vista dalla famiglia. Anche negli affetti privati il giovane Luigi non sa imporsi all autorità paterna: il matrimonio con Antonietta Portulano è combinato dalle famiglie per motivi economici e, pur sostenuto da un sentimento sincero, è accettato da Pirandello come un atto dovuto. Il bisogno di affetto Più vicina al cuore dell autore è la madre Caterina, per la quale egli prova una profonda venerazione. Consapevole del dolore e della vergogna che i tradimenti del marito le arrecano, lo scrittore sembra avvertire sulla propria pelle le inquietudini che intravede nei suoi silenzi. Il bisogno della dolcezza materna traspare anche nei rapporti di Pirandello con le altre donne della sua vita: la sorella Lina, la figlia Lietta, poi la giovane amante Jenny e la moglie Antonietta, infine la musa ispiratrice, l attrice Marta Abba. Nelle lettere che invia a quest ultima sono sempre presenti la ricerca di un affetto caldo e vero e il desiderio di costruire e proteggere un nido che dissolva la solitudine del suo animo tormentato. 567

I colori della letteratura ed. NUOVO ESAME DI STATO - volume 3
I colori della letteratura ed. NUOVO ESAME DI STATO - volume 3
Dal secondo Ottocento a oggi