T2 - Il calzettone color dell’erica (Gita al faro)

Il romanzo europeo del primo Novecento 1914 la signora Ramsay, una cinquantenne ancora molto affascinante nonostante le otto maternità, promette al figlio più piccolo, James, di sei anni, che il giorno dopo lo porterà in gita al faro che di notte si vede brillare dall isola. Il padre, professore di filosofia, sostiene che la gita non si farà, perché pioverà. Nasce così una discussione tra i coniugi, i figli e altri ospiti presenti a casa loro. Effettivamente il giorno successivo la gita non verrà organizzata. Passano gli anni: la signora Ramsay muore, e muoiono anche due dei suoi figli. Per lungo tempo nessuno si reca alla casa delle vacanze, finché un giorno i membri superstiti della famiglia decidono di tornarvi. La casa è pressoché in rovina, inghiottita dalla vegetazione; solo il faro è ancora là, al suo posto: ora si potrà finalmente fare la gita progettata molti anni prima. Tempo e percezione Motivo centrale nell opera di Virginia Woolf è la riflessione sul rapporto tra lo scorrere del tempo e l esistenza degli esseri umani, che cercano di costruire e trattenere una propria identità nella mutevolezza degli eventi e delle sensazioni. Chiaramente influenzata dalle idee del filosofo francese Henri Bergson, l autrice sviluppa una propria concezione di tempo soggettivo: nei suoi romanzi espande o comprime i lassi temporali in base ai significati che essi hanno per i personaggi e per la loro coscienza individuale. Più che costruire personaggi a tutto tondo, come accadeva nella narrativa tradizionale, la scrittrice focalizza l attenzione sulla percezione che il soggetto ha di sé stesso e della realtà che lo circonda. Per lei il romanziere non deve imporre una struttura o un interpretazione alla molteplicità del reale, bensì lasciarla fluire in tutta la sua complessità, anche quando questa appare confusa e contraddittoria. Il ricorso al monologo interiore Autrice di opere che occupano un posto fondamentale nella narrativa sperimentale della prima metà del Novecento, Virginia Woolf è attenta indagatrice dei moti psicologici, che scandaglia in profondità, riuscendo a rendere le più sottili sfumature dei pensieri e delle emozioni dei personaggi. Quanto alle tecniche narrative, anche la scrittrice utilizza nei suoi romanzi il monologo interiore, ma lo fa in modo diverso rispetto a Joyce. A differenza del flusso di coscienza joyciano, più analitico e intellettualistico, il monologo interiore di Virginia Woolf presenta un carattere più lirico e una forma meno codificata, ma forse più aperta a cogliere le diverse sfumature dei fenomeni e delle realtà oggetto di narrazione. T2 ad alta voce Il tempo e la coscienza Il calzettone color dell erica Virginia Wolf, Gita al faro, I, cap. 5 Nel quinto capitolo di Gita al faro, in vista della gita programmata per il giorno seguente, la signora Ramsay ha pensato ad alcuni regali per gli abitanti del faro; fra questi un paio di calzettoni per il figlio del guardiano, che ha all incirca la stessa età di suo figlio James. Così la donna decide di misurare l indumento su quest ultimo, per assicurarsi che la taglia sia giusta. «E anche se domani non fa bello , disse la signora Ramsay, alzando gli occhi per guardare William Bankes e Lily Briscoe1 che passavano, «sarà per un altro giorno. E ora , disse, pensando che il fascino di Lily erano quegli occhi cinesi, messi di 1 William Bankes Lily Briscoe: sono due degli ospiti dei Ramsay: il primo è un anziano vedovo e noto botanico, la secon- da una pittrice tormentata dalla sensazione della propria incapacità artistica. 465

I colori della letteratura ed. NUOVO ESAME DI STATO - volume 3
I colori della letteratura ed. NUOVO ESAME DI STATO - volume 3
Dal secondo Ottocento a oggi