D3 - Paolo Valera, Nei bassifondi della metropoli (Milano

Il secondo Ottocento Una trionfale celebrazione del progresso: l Esposizione universale Per far conoscere le novità della progettazione industriale, si cominciano a organizzare esposizioni universali: Parigi, Londra, Vienna e le metropoli di tutto il mondo fanno a gara per allestire eventi grandiosi, dove la civiltà industriale celebra sé stessa. A Parigi, capitale incontrastata della modernità, nel 1889 centenario della Rivoluzione l Esposizione viene immortalata grazie alla torre Eiffel, realizzata dall omonimo ingegnere che sovverte e scandalizza gli esteti del bello erigendo un monumento al ferro, fino ad allora considerato un materiale senza alcun valore estetico . L Italia si affaccia nel mondo industriale: il caso di Milano In Italia, Milano è tra le prime città protagoniste dello sviluppo industriale: nel 1872 vi nasce la Pirelli, specializzata nella produzione di gomma, nel 1886 è la volta delle officine Breda e all inizio del Novecento apre la Falck; si tratta di aziende destinate a diventare il fulcro della produzione meccanica e siderurgica italiana. Viene inaugurata in città la tramvia a cavalli e, poco dopo, viene aperta al pubblico la Galleria Vittorio Emanuele II, il passaggio coperto che collega il Teatro alla Scala e il Duomo, progettata dall architetto Giuseppe Mengoni (1829-1877). Mentre lo spazio urbano si modifica a vista d occhio, a Milano si sviluppa anche la vita culturale: sorgono scuole e università, cresce l editoria, si stampano nuove riviste, nascono quotidiani di diverso orientamento (del 1876 è il più celebre, il Corriere della Sera ). L altro volto della metropoli Tuttavia per avere un idea più attendibile della metropoli del secondo Ottocento, bisogna considerare anche l altra faccia della medaglia. La città, in cui convergono dalle campagne migliaia di immigrati per lavorare nelle fabbriche, altera i propri ritmi e il proprio aspetto: nascono quartieri dormitorio, spesso periferici, addossati agli stabilimenti, con palazzi destinati a ospitare la massa degli operai. Questi insediamenti mostrano un panorama desolante l aria intorno è satura dei miasmi dei fumi industriali, gli spazi vitali sono ridotti al minimo, non vi sono fognature, acqua potabile, servizi igienici essenziali e si trasformano spesso in focolai di malattie infettive. Gli abissi della plebe: la denuncia sociale Non mancano giornalisti e letterati che si incaricano di perlustrare questi luoghi per denunciare le condizioni di vita di poveri, diseredati e sfruttati dal sistema industriale, pronti a soffiare sul fuoco della protesta sociale, incitando il sottoproletariato alla ribellione. Dalle pagine dei giornali più radicali essi lanciano il proprio atto d accusa contro quella che considerano l ipocrita ed egoista società borghese cittadina, che finge di ignorare la presenza di un umanità umiliata e offesa negli oscuri anfratti della metropoli. Si tratta di una produzione letteraria spesso ingenua e talora dai toni eccessivamente drammatizzanti e scandalistici. Tuttavia, tali resoconti costituiscono una fonte assai utile di informazioni presentando, al tempo stesso, una diagnosi spietata e appassionata delle contraddizioni e delle ingiustizie della città moderna. Documento 3 Nei bassifondi della metropoli Paolo Valera, Milano sconosciuta Nato a Como nel 1850 da famiglia poverissima, Paolo Valera è il prototipo L autore piuttosto frequente nel panorama letterario italiano del secondo Ottocento dello scrittore irregolare, mai disposto a compromessi, pur di affermare le proprie idee. Garibaldino e poi aderente all Internazionale socialista, esercita vari mestieri, iniziando nei giornali milanesi dei primi anni Settanta una intensa attività caratterizzata da un coraggioso impegno documentario. Le sue prime opere si situano tra il romanzo e la cronaca sociale: Milano sconosciuta (1879), Gli scamiciati (1881) e Alla conquista del pane (1882). Condannato per attivi- 34

I colori della letteratura ed. NUOVO ESAME DI STATO - volume 3
I colori della letteratura ed. NUOVO ESAME DI STATO - volume 3
Dal secondo Ottocento a oggi