T1 - Un imperdonabile ribelle (Edmondo De Amicis)

La letteratura per ragazzi Un imperdonabile ribelle T1 Edmondo De Amicis, Cuore, Gennaio ad alta voce Franti cacciato da scuola 21, sabato 5 10 15 20 25 30 Uno solo poteva ridere mentre Derossi diceva dei funerali del Re,1 e Franti rise. Io detesto costui. malvagio. Quando viene un padre nella scuola a fare una partaccia2 al figliuolo, egli ne gode; quando uno piange, egli ride. Trema davanti a Garrone,3 e picchia il muratorino4 perché è piccolo; tormenta Crossi5 perché ha il braccio morto;6 schernisce Precossi,7 che tutti rispettano; burla perfino Robetti, quello della seconda, che cammina con le stampelle per aver salvato un bambino. Provoca tutti i più deboli di lui, e quando fa a pugni, s inferocisce e tira a far male. Ci ha qualcosa che mette ribrezzo su quella fronte bassa, in quegli occhi torbidi, che tien quasi nascosti sotto la visiera del suo berrettino di tela cerata. Non teme nulla, ride in faccia al maestro, ruba quando può, nega con una faccia invetriata,8 è sempre in lite con qualcheduno, si porta a scuola degli spilloni per punzecchiare i vicini, si strappa i bottoni dalla giacchetta, e ne strappa agli altri, e li gioca, e ha cartella, quaderni, libri, tutto sgualcito, stracciato, sporco, la riga dentellata, la penna mangiata, le unghie rose,9 i vestiti pieni di frittelle10 e di strappi che si fa nelle risse. Dicono che sua madre è malata dagli affanni ch egli le dà, e che suo padre lo cacciò di casa tre volte; sua madre viene ogni tanto a chiedere informazioni e se ne va sempre piangendo. Egli odia la scuola, odia i compagni, odia il maestro. Il maestro finge qualche volta di non vedere le sue birbonate, ed egli fa peggio. Provò a pigliarlo con le buone, ed egli se ne fece beffa. Gli disse delle parole terribili, ed egli si coprì il viso con le mani, come se piangesse, e rideva. Fu sospeso dalla scuola per tre giorni, e tornò più tristo11 e più insolente di prima. Derossi gli disse un giorno: «Ma finiscila, vedi che il maestro ci soffre troppo , ed egli lo minacciò di piantargli un chiodo nel ventre. Ma questa mattina, finalmente, si fece scacciare come un cane. Mentre il maestro dava a Garrone la brutta copia del Tamburino sardo, il racconto mensile di gennaio, da trascrivere, egli gittò sul pavimento un petardo che scoppiò facendo rintronar la scuola come una fucilata. Tutta la classe ebbe un riscossone. Il maestro balzò in piedi e gridò: «Franti! fuori di scuola! . Egli rispose: «Non son io! . Ma rideva. Il maestro ripeté: «Va fuori! . «Non mi muovo , rispose. Allora il maestro perdette i lumi,12 gli si slanciò addosso, lo afferrò per le braccia, lo strappò dal banco. Egli si dibatteva, digrignava i denti; si fece trascinar fuori di viva forza. Il maestro lo portò quasi di peso dal Direttore, e poi tornò in classe solo e sedette al tavolino, pigliandosi il capo fra le mani, affannato, con un espressione così stanca e afflitta, che faceva male a vederlo. «Dopo trent anni che faccio scuola! , esclamò tristemente, crollando il capo. Nessuno fiatava. Le mani gli tre- 1 Re: Vittorio Emanuele II (1820-1878). Il maestro aveva incaricato Derossi, il primo della classe, di descrivere ai compagni le esequie del re. 2 fare una partaccia: rimproverare aspramente. 3 Garrone: è l «anima nobile (come lo definisce il maestro) della scolaresca. 4 muratorino: così chiamato perché fi- glio di un muratore; è amato dai compagni per la sua capacità di imitare il muso della lepre. 5 Crossi: figlio di un erbivendola; il padre, a lungo assente, è da lui creduto in America, ma in realtà è chiuso in carcere. 6 morto: paralizzato. 7 Precossi: figlio di un fabbro ferraio alcolizzato. 8 invetriata: sfrontata, impudente. 9 rose: rosicchiate. 10 pieni di frittelle: tutti pieni di macchie. 11 tristo: cattivo. 12 perdette i lumi: perse la pazienza. 215

I colori della letteratura ed. NUOVO ESAME DI STATO - volume 3
I colori della letteratura ed. NUOVO ESAME DI STATO - volume 3
Dal secondo Ottocento a oggi