Per approfondire - Nomi, cognomi e soprannomi nei Malavoglia

Giovanni Verga I Malavoglia La dimensione collettiva Nel romanzo è assente la figura di un protagonista, mentre le pagine sono affolla te da una vasta schiera di personaggi, la cui somma (di persone, voci, punti di vista) ren de efficacemente il senso di una comunità, di una coralità che rispecchia un organizza zione sociale semplice ed elementare: come ha scritto il critico Luigi Russo, «non si può dire dove finisca la vita malavogliesca che si svolge tra le pareti della casa del nespolo, e dove incominci quella del villaggio . La narrazione è continuamente dominata, più che da un vero e proprio resoconto di eventi, dalle parole, dai discorsi e dai commenti del le persone che chiacchierano, criticano, sparlano e solo raramente partecipano emotiva mente ai drammi altrui. Il valore simbolico dei personaggi Le principali figure del romanzo simboleggiano ciascuna una particolare disposizione d animo o di carattere, positiva o negativa ai fini della sopravvivenza della famiglia To scano. Per esempio, padron Ntoni è il vecchio di casa, saggio ed equilibrato: la sua filosofia consiste nell accontentarsi di ciò che si possiede, restando fedeli alle proprie radici. Al contrario, il giovane Ntoni, il figlio maggiore di Bastianazzo e di Maruzza, rappresenta l ansia del nuovo, il desiderio di sottrarsi alle misere condizioni di vita della famiglia. Durante il servizio militare ha conosciuto la realtà urbana e, tornato al paese, non sopporta più le regole e i valori a cui da sempre si conforma l esistenza della piccola comunità: non è più disposto ad accettare la fatica del lavoro, e sarà destinato a perdersi come la sorella Lia, sorta di controparte femminile dello stesso atteggiamen to, disposta a tutto pur di fuggire dalla miseria e dallo sguardo giudicante dei compae sani. Viceversa, Alessi, che continuerà il lavoro del nonno e alla fine riuscirà a riscatta re la casa del nespolo, simboleggia la possibilità di preservare, attraverso un impegno sofferto, i valori fondanti della famiglia. Un altro personaggio, zio Crocifisso, l uo mo più ricco del paese, è colui che vende a credito ai Malavoglia il carico dei lupini. Ma quando il carico è perduto nel naufragio della Provvidenza, non pensa neanche per un istante a condonare il debito alla povera famiglia, che in quella disgrazia, peraltro, ha perso Bastianazzo. Egli rappresenta l inesorabilità e la spietatezza della legge economica. Don Giammaria invece, il vicario di Aci Trezza, un prete reazionario e anti liberale, incarna l ostilità al nuovo Regno d Italia. PER APPROFONDIRE Nomi, cognomi e soprannomi nei Malavoglia I personaggi che compaiono nel romanzo sono identificati in modi vari: attraverso il semplice nome di battesimo (per esempio Lia); con il nome di battesimo accompagnato da un titolo, come quello di padron , che qualifica i personaggi come proprietari di barche (per esempio padron Ntoni; padron Fortunato Cipolla); con un soprannome (per esempio la Longa e Piedipapera); tramite un legame di parentela, senza mai indicare il nome proprio (per esempio «il fratello di Menico della Locca ). L uso dei soprannomi è legato alle caratteristiche, fisiche o morali, dei personaggi in questione. Per esempio la Vespa è chiamata così perché è una donna maligna e pungente, oppure Mena è detta Sant Agata per il carattere schivo e per la devozione religiosa; Piedipapera è chiamato così perché zoppica. In altri casi, come spesso capita nell uso popolare, il soprannome ha carattere antifrastico, cioè fa riferimento a caratteristiche opposte a quelle possedute dai personaggi: i Toscano sono detti Malavoglia perché sono lavoratori indefessi; Maruzza è detta la Longa perché è piccola di statura; l ostessa Mariangela è chiamata Santuzza o Suor Mariangela per il fatto che il suo comportamento non è per nulla castigato. 183

I colori della letteratura ed. NUOVO ESAME DI STATO - volume 3
I colori della letteratura ed. NUOVO ESAME DI STATO - volume 3
Dal secondo Ottocento a oggi