I colori della letteratura ed. NUOVO ESAME DI STATO -

Giovanni Verga 75 80 85 90 95 100 105 110 24 25 26 27 la fila dei suoi mietitori, col nerbo24 in mano, non ne perdeva d occhio uno solo, e badava a ripetere: «Curviamoci, ragazzi! . Egli era tutto l anno colle mani in tasca a spendere, e per la sola fondiaria25 il re si pigliava tanto che a Mazzarò gli veniva la febbre, ogni volta. Però ciascun anno tutti quei magazzini grandi come chiese si riempivano di grano che bisognava scoperchiare il tetto per farcelo capire26 tutto; e ogni volta che Mazzarò vendeva il vino, ci voleva più di un giorno per contare il denaro, tutto di 12 tarì d argento, ché lui non ne voleva di carta sudicia27 per la sua roba, e andava a comprare la carta sudicia soltanto quando aveva da pagare il re,28 o gli altri; e alle fiere gli armenti di Mazzarò coprivano tutto il campo, e ingombravano le strade, che ci voleva mezza giornata per lasciarli sfilare, e il santo, colla banda,29 alle volte dovevano mutar strada, e cedere il passo. Tutta quella roba se l era fatta lui, colle sue mani e colla sua testa, col non dormire la notte, col prendere la febbre dal batticuore o dalla malaria, coll affaticarsi dall alba a sera, e andare in giro, sotto il sole e sotto la pioggia, col logorare i suoi stivali e le sue mule egli solo non si logorava, pensando alla sua roba, ch era tutto quello ch ei avesse al mondo; perché non aveva né figli, né nipoti, né parenti; non aveva altro che la sua roba. Quando uno è fatto così, vuol dire che è fatto per la roba. Ed anche la roba era fatta per lui, che pareva ci avesse la calamita, perché la roba vuol stare con chi sa tenerla, e non la sciupa come quel barone che prima era stato il padrone di Mazzarò, e l aveva raccolto per carità nudo e crudo ne suoi campi, ed era stato il padrone di tutti quei prati, e di tutti quei boschi, e di tutte quelle vigne e tutti quegli armenti, che quando veniva nelle sue terre a cavallo coi campieri30 dietro, pareva il re, e gli preparavano anche l alloggio e il pranzo, al minchione, sicché ognuno sapeva l ora e il momento in cui doveva arrivare, e non si faceva sorprendere colle mani nel sacco. «Costui vuol essere rubato per forza! , diceva Mazzarò, e schiattava dalle risa quando il barone gli dava dei calci nel di dietro, e si fregava la schiena colle mani, borbottando: «Chi è minchione se ne stia a casa , «la roba non è di chi l ha, ma di chi la sa fare . Invece egli, dopo che ebbe fatta la sua roba, non mandava certo a dire se veniva a sorvegliare la messe, o la vendemmia, e quando, e come; ma capitava all improvviso, a piedi o a cavallo alla mula, senza campieri, con un pezzo di pane in tasca; e dormiva accanto ai suoi covoni, cogli occhi aperti, e lo schioppo fra le gambe. In tal modo a poco a poco Mazzarò divenne il padrone di tutta la roba del barone; e costui uscì31 prima dall uliveto, e poi dalle vigne, e poi dai pascoli, e poi dalle fattorie e infine dal suo palazzo istesso, che non passava giorno che non firmasse delle carte bollate,32 e Mazzarò ci metteva sotto la sua brava croce.33 Al barone non rimase altro che lo scudo di pietra34 ch era prima sul portone, ed era la sola cosa che non avesse voluto vendere, dicendo a Mazzarò: «Questo solo, di tutta la mia roba, non fa per te . Ed era vero; Mazzarò non sapeva che farsene, e nerbo: frusta. fondiaria: l imposta sui terreni. capire: star dentro. carta sudicia: sono le banconote, disprezzate da Mazzarò, che è legato alla roba, non al capitale, che è un principio borghese. 28 il re: cioè le tasse. 29 il santo, colla banda: la processione del santo patrono, accompagnata dalla banda musicale. 30 campieri: sorveglianti dei campi. 31 uscì: perse il possesso. 32 carte bollate: dove si registrano gli atti di vendita dei terreni. 33 la sua brava croce: la firma dell analfabeta (quale è Mazzarò). 34 scudo di pietra: lo stemma di famiglia. 167

I colori della letteratura ed. NUOVO ESAME DI STATO - volume 3
I colori della letteratura ed. NUOVO ESAME DI STATO - volume 3
Dal secondo Ottocento a oggi