I colori della letteratura ed. NUOVO ESAME DI STATO -

Il secondo Ottocento Dentro il testo Un incipit rivelatore I contenuti tematici Come accade in Rosso Malpelo, anche in questo caso l inizio della novella mostra con evidenza il tentativo dell autore di far vivere i personaggi di forza propria, celandosi dietro lo sguardo del mondo al quale essi appartengono: Era alta, magra; aveva soltanto un seno fermo e vigoroso da bruna e pure non era più giovane; era pallida come se avesse sempre addosso la malaria, e su quel pallore due occhi grandi così, e delle labbra fresche e rosse, che vi mangiavano (rr. 1-3). Abbiamo evidenziato avverbi, congiunzioni e pronomi che hanno un importanza quasi maggiore rispetto agli aggettivi. Queste parti del discorso tradiscono infatti da subito il meccanismo deformante con cui il paese si relaziona con l inquietante magnetismo sessuale della donna. Contemporaneamente, intuiamo che quello sguardo e quelle labbra sono all origine di una tragedia. La maledizione della comunità Verga cede la parola al coro contadino, specialmente quello femminile, che demonizza la gnà Pina, raffigurandola come una creatura minacciosa e diabolica, bramosa di sesso ed esorcizzabile solo con un salvifico segno della croce, mediante il quale allontanare o annullare la sua influenza maligna (Le donne si facevano la croce quando la vedevano passare, rr. 4-5). Dominata dalla pulsione erotica, selvaggia incarnazione di una sorta di mito della passione, la protagonista viene degradata a essere animale e randagio, come suggeriscono le similitudini zoomorfe (cagnaccia, r. 5; lupa affamata, r. 6; spolpava i loro figliuoli e i loro mariti, rr. 6-7), che ne simboleggiano l esclusione dalla comunità. L eros come trasgressione tragica Questa divoratrice di uomini, tuttavia, non fa nulla per essere accettata, anzi vive il proprio ruolo di trasgressiva sovvertitrice delle norme sociali, sfidando la remissiva figlia Maricchia e seducendone il marito, il giovane bracciante Nanni. Spezzando il più importante vincolo familiare e coinvolgendo l amante in un torbido adulterio, la Lupa ha scelto, lucidamente, di rimanere fedele fino in fondo all immagine stregonesca e maledetta che le è stata cucita addosso. La sua morte è infatti l ultimo, eroico segno di coerenza al suo destino di donna-vampiro votata al martirio: piuttosto che rinunciare all amore del genero, preferisce affermare vitalisticamente la propria identità e farsi uccidere (Ammazzami [ ] ché non me ne importa; ma senza di te non voglio starci, rr. 110-111), andandogli incontro in atto di sfida. Quanto a Nanni, troppo debole per resistere alla tentazione (trovandosela dinanzi ritta, pallida, col petto prepotente, e gli occhi neri, rr. 60-61), prima oscilla tra rifiuto (Andatevene! Andatevene! non ci venite più nell aia, r. 65) e desiderio (egli andava ad aspettarla, r. 69), poi finisce per trasgredire anch egli alla norma. Per rompere l incantesimo e liberarsi da una forza che non può controllare, ancora preda di una fascinazione diabolica, non gli rimane incerto, pallido e stralunato, rr. 113-114 che autocondannarsi all assassinio, come il finale, se pure sospeso, lascia presagire. Il paesaggio simbolico Intorno alla Lupa Verga crea un atmosfera carica di simboli consoni al personaggio e alla sua indomita e animalesca passionalità: sassi infuocati delle viottole (r. 54), stoppie riarse dei campi immensi, che si perdevano nell afa (rr. 54-55), un cielo che si aggravava sull orizzonte (r. 56). Selvaggia e primordiale, la natura si configura come uno spazio mitico e ancestrale, immobile nel ciclico ripetersi delle stagioni, regolato solo dalle ricorrenze religiose e dai ritmi del lavoro dei campi. 162

I colori della letteratura ed. NUOVO ESAME DI STATO - volume 3
I colori della letteratura ed. NUOVO ESAME DI STATO - volume 3
Dal secondo Ottocento a oggi