I colori della letteratura ed. NUOVO ESAME DI STATO -

Giacomo Leopardi Canti l esacerbata razionalità per imprimere, a mo di epigrafe, l ultima negativa verità che avvolge la superficie vuota della vita (l infinita vanità del tutto, v. 16). Il tono di un bilancio irrevocabile Il frequente cadere del punto fermo a metà del verso (sono presenti ben 12 periodi in soli 16 versi) dà alla metrica un andamento singhiozzante, capace di rendere anche sul piano ritmico il dolore del poeta, un ritmo* in cui il pensiero prevale sul canto: è come se la sua voce non trovasse lo spazio sufficiente per distendersi. Il testo è dominato da verbi al modo indicativo, i quali esprimono la perentorietà di una decisione di rinuncia e distacco, che Leopardi impone a sé stesso proponendosi di non cedere più, in futuro, alle lusinghe delle speranze e dei sentimenti. L anafora* del passato remoto perì (vv. 2 e 3) dà il senso di una fine inesorabile, così come la ripetizione insistita di altre espressioni (oltre a perì, nei primi 8 versi troviamo poserai per sempre, posa per sempre, l inganno estremo, inganno, inganni) pare quasi il segno di un incapacità di trovare (e quindi modificare) le parole. Alcune frasi assumono il tono di sentenze lapidarie, conseguenza del gelo impassibile, perfino sprezzante, che si è impossessato del cuore del poeta: né di sospiri è degna / la terra (vv. 8-9); Amaro e noia / la vita, altro mai nulla; e fango è il mondo (vv. 9-10); Al gener nostro il fato / non donò che il morire (vv. 12-13). Il lessico svuotato dalla maschera delle illusioni Un ultima osservazione riguarda il lessico usato da Leopardi nel canto. In esso trovano spazio tutti i termini appartenenti al vocabolario sentimentale che caratterizza l intera raccolta dei Canti, compresi quelli più vaghi e indefiniti come sempre, eterno, infinito e tutto, che però qui non ampliano più come accadeva negli idilli le facoltà dei sensi. Essi, cioè, appaiono «ormai privi della loro maschera, svelati nella loro vanità (Rota), senza cioè quell eco di illusione che prima possedevano. Si pensi ancora agli inganni, ai cari inganni (v. 4) che hanno offerto al poeta ragione di vita; oppure ai palpiti (Assai / palpitasti, v. 6-7) e ai sospiri, compagni delle sue passioni giovanili: di tutto ciò ormai non rimane che il ricordo, non la dolce «rimembranza , ma solo una traccia remota guardata con gli occhi di un esperienza definitivamente disingannata. Verso le competenze COMPRENDERE 1 Fai la parafrasi del testo. 2 Qual è il soggetto di T acqueta (v. 11)? ANALIZZARE 3 Come può essere descritto il lessico? Tradizionale o innovativo? 4 Descrivi i rapporti tra il piano metrico e quello sintattico. 5 Le espressioni iniziali, Or poserai per sempre, / stanco mio cor, configurano 6 Qual è la funzione logica del mi al v. 3? a Complemento oggetto. b Complemento di interesse. c Complemento di vantaggio. d Complemento di svantaggio. INTERPRETARE 7 La poesia esprime a rabbia e frustrazione passionale. b desiderio di riposo e di oblio. a una metafora. c recriminazione del poeta contro sé stesso. b una metonimia. d recriminazione del poeta contro la donna che c un apostrofe. d un anastrofe. l ha deluso. PRODURRE 8 Sull esempio di Leopardi, scrivi un testo narrativo di circa 30 righe in cui ti rivolgi a te stesso e tracci una sorta di bilancio esistenziale. 861

I colori della letteratura ed. NUOVO ESAME DI STATO - volume 2
I colori della letteratura ed. NUOVO ESAME DI STATO - volume 2
Dal Seicento al primo Ottocento