I colori della letteratura ed. NUOVO ESAME DI STATO -

Giacomo Leopardi Dentro il testo L interpretazione personale di una fonte letteraria I contenuti tematici Seguendo il principio di varietà che domina in tutta la raccolta, il protagonista di questa operetta non è un personaggio mitico né favoloso, né storico né reale, bensì un uomo sconosciuto, identificato solo dal paese di provenienza da cui è scappato per sfuggire all azione della natura. Lo spunto venne a Leopardi probabilmente da un opera di Voltaire, la Storia di Jenni, nella quale un ateo, per dimostrare l inesistenza di Dio, descrive i mali che affliggono l umanità, portando a esempio il gelo che attanaglia la remota Islanda. L interlocutore, però, opponeva a questo punto di vista le ragioni del deismo, ovvero di una concezione razionale della divinità come ente ordinatore dell universo; Leopardi invece propone una concezione della vita radicalmente materialistica, nella quale la natura, indifferente al bene del singolo, appare come la causa prima della sua sventura. L Islandese simbolo dell umanità Dopo un lungo vagabondare, l Islandese incontra infatti proprio la personificazione della natura, sotto la forma statuaria di una donna gigantesca che gli rivolge alcune domande per conoscere le ragioni della sua fuga affannosa. Ne scaturisce un dialogo surreale, in cui l autore esprime il nucleo fondamentale della propria filosofia, riassumibile nel concetto che l uomo non è stato creato per essere collocato al centro del mondo. A nulla servono i suoi tentativi non già di cercare un impossibile felicità, ma almeno di vivere una vita oscura e tranquilla (rr. 33-34) isolandosi e allontanandosi dalla società: lo stato di natura, in cui trascorrere un esistenza libera e serena, si rivela come un utopia o una menzogna; il viaggio o la fuga non possono soddisfare il desiderio di conoscere una realtà diversa da quella che si manifesta, puntualmente, a tutti gli uomini in tutte le regioni del mondo. Si può sfuggire forse ai mali causati dagli altri uomini, ma non a quelli provocati dalla natura, che tormenta l uomo e lo strazia in mille modi, pur non volendolo, ma semplicemente garantendo il ciclo generale della produzione e della distruzione o attraverso le sue normali manifestazioni, connesse con gli eventi meteorologici e l avvicendarsi delle stagioni. L argomentazione della Natura è spietata e gelida nella sua raziocinante impassibilità: la sua indifferenza rispetto alla sorte dei suoi figli non ammette deroghe (sei carnefice della tua propria famiglia, r. 124, le dice l Islandese) e il suo unico scopo è quello di osservare l incessante succedersi di nascita e morte, necessario per la sopravvivenza dell universo: se anche tutta la specie umana si estinguesse, lei neppure se ne accorgerebbe (se anche mi avvenisse di estinguere tutta la vostra specie, io non me ne avvedrei, rr. 142-143). Della natura benigna vagheggiata nella prima fase del pensiero leopardiano, insomma, non c è più traccia. Un doppio finale rivelatore Possiamo immaginare che con la stessa testardaggine con cui ha percorso terre lontane e diverse, incontrando temporali (r. 77), terremoti (r. 80), Venti e turbini smoderati (r. 81) piogge (r. 84) nell ingenua speranza di schivare la sofferenza, l Islandese avrebbe ripreso la sua requisitoria contro l interlocutrice: la morte improvvisa però glielo impedisce. Sia che sia stato divorato da due leoni, sia che sia stato travolto dal vento e trasformato in una mummia, la sua sorte conferma il ruolo della natura in relazione agli esseri umani: nel primo caso l Islandese, diventato cibo per altri animali, fa parte del circuito naturale; nel secondo gli è stato concesso di vivere quietamente, ma privato dell umanità, ridotto a un corpo senza coscienza. 809

I colori della letteratura ed. NUOVO ESAME DI STATO - volume 2
I colori della letteratura ed. NUOVO ESAME DI STATO - volume 2
Dal Seicento al primo Ottocento