I colori della letteratura ed. NUOVO ESAME DI STATO -

Il primo Ottocento Dentro il testo La struttura dell ode I contenuti tematici Il cinque maggio è divisibile in tre parti. La prima inscena lo stupore che coglie il mondo alla notizia della morte di Napoleone; commosso, il poeta decide di rompere il rigoroso riserbo al quale sino ad allora si era attenuto (vv. 1-24). A differenza degli altri grandi letterati del suo tempo (come Vincenzo Monti, Carlo Porta, Ugo Foscolo), Manzoni non aveva mai celebrato le imprese dell imperatore, quando questi era in vita. Né intende farlo ora: se nella seconda parte ne ripercorre la sfolgorante carriera, i trionfi e le disfatte (vv. 25-54), maggiore spazio è riservato nella terza ai giorni amari dell esilio sull isola di Sant Elena, sigillati dal decisivo intervento della Grazia, in punto di morte (vv. 55-108). Siamo dinanzi a una «provvida sventura simile a quella di Ermengarda chiusa in convento, o del conte di Carmagnola imprigionato. Anche Napoleone si trova a vivere un esperienza di reclusione, che scatena l onda insostenibile dei ricordi. La fede, infine, gli consente di affrontare la morte placato, trasformando le sue vicende terrene nella più istruttiva delle parabole. Napoleone: il prototipo dell uomo moderno Operando con vigorosa determinazione nel mondo, senza evitare il ricorso a ingiustizie e violenze, da oscuro ufficiale nato in una provincia remota, la Corsica, Napoleone diventa imperatore dei francesi. Signore degli eserciti, giudice dei secoli l un contro l altro armato (v. 50), uom fatale (v. 8) che da solo si dà il nome, sollevandosi al di sopra della massa anonima degli uomini, raggiunge un premio ch era follia sperar (v. 42) e pretende di decidere l avvenire del mondo. Più che ricordare Ulisse o Alessandro Magno, egli incarna dunque il prototipo dell uomo moderno, l eroe romantico che cerca di costruirsi da solo un destino. In questa prospettiva non stupisce come la pietà e l ammirazione di Manzoni nascano non al cospetto dei trionfi, ma nel momento esatto in cui Napoleone mette da parte la superbia con cui aveva cercato di sostituirsi a Dio e si trova a riconoscerne la suprema grandezza. La vera gloria Ancora una volta Manzoni riconosce nella sconfitta l opportunità di dimostrare un eroismo ben diverso dal modello titanico di stampo romantico, nonché l unico mezzo per giungere alla salvezza eterna. L esistenza di Napoleone, che finisce i suoi giorni su uno scoglio in mezzo all Atlantico dopo avere imperversato dall alpe alle piramidi, / dal Manzanarre al Reno (vv. 25-26), è ai suoi occhi un altissima dimostrazione della divina onnipotenza. I posteri pronunceranno l ardua sentenza (v. 32) sulla gloria terrena dell imperatore, ma questa conta infinitamente meno del giudizio di Dio, a cui spetta l unica vera gloria: le imprese umane, anche le più ardite, viste dalla prospettiva dell eternità si riducono a polvere. Animato da questa convinzione, Manzoni conclude Il cinque maggio con una vibrante apostrofe* alla Fede, che avvicina l ode a un inno sacro, composto, questa volta, non in occasione di una festa liturgica, ma per interpretare a maggior lode di Dio la morte di un grande protagonista della Storia. Una forma tradizionale 706 Le scelte stilistiche L ode è caratterizzata da uno stile solenne sin dall attacco, divenuto proverbiale, che riduce a due monosillabi la più straordinaria delle vite: Ei fu (v. 1). Anche in seguito l insistenza sul passato remoto contribuisce a fissare in una dimensione di compiutezza la rievocazione delle imprese di Napoleone, il cui nome non viene mai pronunciato.

I colori della letteratura ed. NUOVO ESAME DI STATO - volume 2
I colori della letteratura ed. NUOVO ESAME DI STATO - volume 2
Dal Seicento al primo Ottocento