5 - Gli autori e i testi

Il primo Ottocento 5 Gli autori e i testi Carlo Porta La vita Carlo Porta nasce nel 1775 a Milano, in una famiglia benestante. Rimasto orfano di madre a dieci anni, studia sino al 1792 in un collegio religioso di Monza; poco dopo deve interrompere gli studi per volere del padre, alto funzionario asburgico, che lo avvia alla carriera impiegatizia. A parte una parentesi veneziana (1798-1799), trascorre una tranquilla e operosa esistenza nella sua città, dove entra nell amministrazione napoleonica, mantenendo il posto al ritorno degli austriaci. Può dunque coltivare il suo eccezionale talento poetico soltanto negli intervalli della professione. Muore a Milano a causa di un attacco di gotta nel 1821. Ritratto di Carlo Porta, XIX sec. Milano, Museo Civico. Le opere Una pubblicazione tardiva Sino alla morte del poeta, le principali vie di diffusione dei suoi componimenti (circa 170) sono la trasmissione orale e la circolazione manoscritta, a partire dai quaderni di proprietà dell autore. Dopo il precoce esordio a stampa, in due almanacchi (pubblicazioni annuali) per il 1792 e il 1793, Porta infatti dà alle stampe soltanto poesie d occasione. Tra queste, i due Brindisi composti l uno per il matrimonio di Napoleone con Maria Luisa (1810), l altro per la visita dell imperatore austriaco a Milano (1815). A interrompere questa consuetudine viene la pubblicazione di un volumetto nella Collezione delle migliori opere in dialetto milanese (1817), allestito su impulso del curatore, Francesco Cherubini: un edizione priva delle poesie più ardite, in cui comunque trovano posto diversi capolavori, come le Desgrazzi de Giovannin Bongee. In seguito Porta diviene una figura di riferimento nella Milano romantica, animando un sodalizio di intellettuali denominato della cameretta (di cui fanno parte Berchet e Grossi). Dopo la morte del poeta, le sue opere sono sottoposte a pesanti censure per motivi morali, religiosi, politici. La prima edizione pressoché completa viene stampata in Svizzera nel 1826. Polemica e umorismo Porta resta del tutto indifferente alla lirica soggettiva. La sua poesia si sviluppa infatti su altri filoni, a partire da una spiccata attitudine alla narrativa in versi e alla satira. Fatta eccezione per i tanti sonetti taglienti dedicati all attualità politico-sociale, le due componenti in genere si combinano, come capita nelle parodie di storie edificanti, nelle visioni, nelle novelle (si ricordi almeno La messa noeuva, On funeral e l Offerta a Dio), in cui il poeta bersaglia con umorismo irresistibile le ingiustizie sociali, puntando l obiettivo sui nobili e sul clero senza per questo cedere mai a tentazioni rivoluzionarie. Si tratta infatti di una polemica più morale che ideologica, ispirata dalla formazione culturale illuminista del poeta. Gli esiti più originali sono raggiunti da una serie di poemetti in cui Porta dà voce a personaggi plebei: non solo alla classica figura milanese di Meneghin, ma anche a proletari del suo tempo, che raccontano in prima persona le angherie di cui sono stati vittime. Ecco dunque le Desgrazzi de Giovannin Bongee, un operaio, La Ninetta del Verzee, 582

I colori della letteratura ed. NUOVO ESAME DI STATO - volume 2
I colori della letteratura ed. NUOVO ESAME DI STATO - volume 2
Dal Seicento al primo Ottocento