I colori della letteratura ed. NUOVO ESAME DI STATO -

La poesia romantica in Europa Dentro il testo Il poeta e la natura I contenuti tematici Shelley si rivolge con un apostrofe* all impetuoso vento occidentale dell autunno, che sente romanticamente simile a sé (uno a te troppo simile: indomito, veloce ed orgoglioso si definisce al v. 60) in quanto Spirito selvaggio (v. 14), e che dunque ritiene possa comprendere il suo cuore tormentato. Il vento è infatti simbolo di una passione irrequieta, come altre volte accade nella produzione di questo poeta con le nuvole, il fiume o il mare. In qualità di cantore della natura, infatti, Shelley raggiunge i risultati più alti quando, attraverso gli elementi di un paesaggio esteriore che diventa presto paesaggio interiore, esprime il movimento e il mutamento. Un appello accorato Qui, dopo le prime tre strofe in cui descrive gli effetti del vento occidentale sulla natura (rispettivamente sulla terra, nel cielo e nel mare) e gli ripete il proprio invito ad ascoltarlo (ascolta, vv. 15, 30, 45), nella quarta e nella quinta il poeta concentra l attenzione su sé stesso e sui propri stati d animo. Vorrebbe essere una foglia portata dal vento, in modo da soddisfare la propria ansia di libertà e di superamento dei limiti. Afferma di avere un disperato bisogno dell aiuto del vento, al quale domanda di essere sollevato dalla condizione terrena e dal dolore che essa porta con sé (Cado / sopra le spine della vita e sanguino!, vv. 57-58). Si propone a lui come sua cetra (v. 61), vale a dire come voce poetica capace di cantarlo: così, in realtà, cantando sé stesso e la propria intima condizione. Il poeta come portavoce del divino Compare infine l idea, anch essa tutta romantica, che la natura parli attraverso la voce del poeta, di cui egli diventa uno strumento docile e passivo, quasi divinamente ispirato, tanto che si giunge, al termine del componimento, a una sua identificazione con la natura stessa o quanto meno con un elemento di essa (il vento, appunto): Spirito impetuoso, che tu sia me stesso! (v. 67). In tal modo il poeta potrà svegliare, con l incanto dei suoi versi, la terra che dorme (v. 73), cioè l umanità assopita in un colpevole torpore intellettuale e morale, che l autore non può fare a meno di condannare: anche in questo aspetto si può cogliere il senso di missione profetica che i Romantici attribuivano a sé stessi e al proprio lavoro (attraverso il mio labbro, / tu sia la tromba d una profezia!, vv. 73-74). Uno stile fortemente immaginifico Le scelte stilistiche La poesia per Shelley non è discorso razionale, ma abbandono alla suggestione e alla libera associazione delle immagini. Anche questo testo è ricco di similitudini e metafore, che si generano l una dall altra. Nella prima strofa, le foglie secche trascinate dal vento sono paragonate prima a spettri in fuga (v. 3), poi a una folla di persone uccise da un epidemia (moltitudini / che il contagio ha colpito, vv. 5-6). Il vento primaverile è personificato in una sorta di genio alato che suona una campana per annunciare l approssimarsi della buona stagione (finché la tua azzurra sorella Primavera / non farà udire la squilla sulla terra in sogno, vv. 10-11; ma nell originale, in realtà, zefiro soffia nella sua tromba, immagine effettivamente più adatta al vento: shall blow / Her clarion) e trasporta nell aria i germogli leggeri come greggi al pascolo (v. 14). Questa sfrenata abbondanza di immagini, che nasce da un immaginazione quasi sovreccitata, contribuisce a rendere l intensità del sentimento che lega il poeta alla natura e il turbamento innescato dalle ansie che lo agitano. 567

I colori della letteratura ed. NUOVO ESAME DI STATO - volume 2
I colori della letteratura ed. NUOVO ESAME DI STATO - volume 2
Dal Seicento al primo Ottocento