I colori della letteratura ed. NUOVO ESAME DI STATO -

Ugo Foscolo 95 100 diletti, dove nel dolore ho confidato i miei pianti. Poiché tutto è vestito di tristezza per me, se null altro posso ancora sperare che il sonno eterno della morte voi sole, o mie selve, udirete il mio ultimo lamento, e voi sole coprirete con le vostre ombre pacifiche il mio freddo cadavere. Mi piangeranno quegli infelici che sono compagni delle mie disgrazie e se le passioni vivono dopo il sepolcro, il mio spirito doloroso sarà confortato da sospiri di quella celeste fanciulla39 ch io credeva nata per me, ma che gl interessi degli uomini e il mio destino feroce mi hanno strappata dal petto. 39 celeste fanciulla: Teresa. Dentro il testo Uno scabro paesaggio romantico I contenuti tematici Dopo un inquieto e drammatico girovagare, Jacopo è giunto ai confini dell Italia. Solo tra le montagne, nella prima parte della lettera descrive il paesaggio desolato che lo attornia. una visione intensamente romantica: rocce, luoghi deserti e inospitali, nei quali la natura rispecchia il proprio carattere maestoso e severo, ma soprattutto cupo. Il freddo vento di tramontana spazza le cime piene solo di sterpi e delle croci che segnano il sito de viandanti assassinati (rr. 3-4): l imponenza minacciosa di una natura personificata mostra il suo volto ostile, specchio fedele delle implacabili crudeltà che si abbattono sull esistenza umana. Nelle altissime rupi e nei burroni cavernosi (r. 8), nei bronchi e negli aspri e lividi macigni (rr. 2-3) si riconoscono i paesaggi preromantici descritti da Ossian e da Alfieri: ma in Foscolo l aspetto esteriore degli elementi naturali prelude a una meditazione sconsolata sulla violenza di cui è fatta la Storia, vista come una sanguinosa sequenza di stragi. Un sublime doloroso Il contrasto con la società non trova risarcimento nelle consolazioni della solitudine: lo spettacolo della natura, che ammalia molti artisti del tempo di Foscolo, è percepito come desolazione e orrore e non concede requie a un anima condannata a nuotare nella sofferenza. Il sublime romantico, che di norma si presenta nella dialettica tra piacere e dolore, esaltazione e umiliazione, qui sottolinea solo l impotenza umana, senza neanche l effimero conforto di un illusione di pace. La fusione tra uomo e natura è un dolce miraggio, che non cancella la violenza della realtà: le tinte forti, quasi eccessive, del paesaggio costituiscono il simbolo di uno squilibrio senza rimedio, destinato a opprimere l individuo e a condannarlo a una morsa stritolante di insensatezza. Il presente e il passato La contemplazione dei confini della patria induce Jacopo a riflettere sconsolato sulle condizioni dell Italia, umiliata dalle invasioni straniere e ormai dimentica delle passate glorie. Il motivo medievale del rimpianto dei valori perduti caratterizza il patriottismo di Ortis, nel confronto tra un passato di grandezza eroica e un presente di indecorosa e vile schiavitù. Ma è inutile, e anzi accentua la sofferenza, contrapporre al torpore di oggi la forza e la fierezza di un tempo: gli esempi storici gloriosi non servono da pungolo per risvegliare il popolo italiano dalla sua stanchezza e dal suo antico letargo (r. 25). Il ciclo della Storia D altra parte, gli uomini obbediscono più che alla loro volontà a un destino universale, decretato da un ordine meccanico che impone in eterno la presenza di vittime e oppressori, di popoli sottomessi e popoli prevaricatori. Sulla linea di pensatori e filosofi quali Niccolò Machiavelli e Thomas Hobbes, Foscolo non si discosta da una visione pessimistica della Storia, basata sull idea della malvagità innata della natura umana e sul carattere violento del potere. 485

I colori della letteratura ed. NUOVO ESAME DI STATO - volume 2
I colori della letteratura ed. NUOVO ESAME DI STATO - volume 2
Dal Seicento al primo Ottocento