I colori della letteratura ed. NUOVO ESAME DI STATO -

Ugo Foscolo verile, la passione che ispira la poesia, l amore che anima il cosmo e diventa principio di eroismo (le altissime imprese, r. 44), di umanità (la Pietà, r. 44), di vita stessa. Tutta la Natura mi sembra mia. Il mio ingegno è tutto bellezza e armonia (rr. 38-39), confessa il protagonista, che vede il suo destino rasserenarsi e il mondo popolarsi di presenze divine dell antica tradizione pagana. Tutta la seconda parte della lettera del 15 maggio evoca le ombre gentili della mitologia: Ninfe, Muse, Naiadi appaiono a Jacopo che sta delirando deliziosamente (r. 53). Appaiono anche le Grazie, prefigurando il poema che Foscolo comporrà dieci anni dopo, già associate nel pensiero del protagonista al Bello e al Vero, che l uomo può scoprire contemplando gli idoli della lor fantasia (r. 61). La forza vivificante delle illusioni Un emozione sconvolgente Recuperando, secondo lo spirito neoclassico, i valori della bellezza e dell armonia e al contempo polemizzando con i filosofi, che con atteggiamento raziocinante condannano i frutti dell immaginazione poetica Foscolo ragiona qui proprio sulla potenza salvifica delle illusioni come risarcimento dal dolore provocato dalla Storia: esattamente allo stesso modo degli antichi, i quali, grazie al conforto della fantasia, erano in grado di vincere i limiti umani. Le illusioni peraltro non costituiscono una fuga dal mondo o un mezzo per evadere nella dimensione astratta e consolatoria del sogno, ma al contrario rappresentano lo strumento (l unico concesso all uomo) per attivare le forze creative e un energia indomita senza la quale la vita sarebbe ridotta a pianto, terrore e distruzione universale (r. 48). Si avverte qui una critica del razionalismo illuministico, colpevole, con la sua fredda analisi del reale, di evidenziare il dolore dell esistenza umana, spegnendo ogni illusione e condannando quindi l individuo alla noia e alla rassegnazione. Le scelte stilistiche Jacopo non riesce a raccontare in modo puntuale e razionale ciò che è accaduto: ha bisogno di scrivere tre lettere il 14 (la prima, che non abbiamo riportato, costituisce una sorta di preambolo narrativo al bacio) e poi un altra, il giorno immediatamente successivo, per fermare il prorompere della passione amorosa e descrivere l impatto che essa ha avuto su di lui. Il breve biglietto inviato all amico (14 Maggio, ore 11) comunica tutta la sua eccitazione, che egli chiede di non turbare (lasciami, Lorenzo, lasciami in tutta l estasi di questo giorno di paradiso, r. 3). Ma anche la lettera successiva (14 Maggio, a sera) svela la sua tensione emotiva, sottolineata da interrogative, esclamative, interiezioni (deh, r. 8; ahi, r. 16). L enfasi non diminuisce nemmeno il giorno successivo, quando l autore esprime, con entusiastica commozione, il palpito dei sensi e della mente (divino, r. 34; alte e ridenti, r. 34; gajo, r. 35: sono solo alcuni degli aggettivi che troviamo nelle prime frasi). Anche in questo caso, la componente sentimentale traspare chiaramente sulla pagina, puntellata com è da esclamazioni (O Amore!, r. 40; O Lorenzo!, r. 50; Illusioni! Grida il filosofo, r. 57; tutto! Beati gli antichi, r. 58) e da domande retoriche (Lo credi tu?, r. 53; Or non è tutto illusione?, rr. 57-58). L emozione raggiunge infine il culmine con l immagine conclusiva: se questo cuore non vorrà più sentire, io me lo strapperò dal petto con le mie mani (rr. 63-64). G. Baldry, Il bacio, XIX sec. Woodbridge, Simon Carter Gallery. 481

I colori della letteratura ed. NUOVO ESAME DI STATO - volume 2
I colori della letteratura ed. NUOVO ESAME DI STATO - volume 2
Dal Seicento al primo Ottocento