La prosa

L epoca e le idee sono Berchet e Luigi Carrer, 1801-1850), che conduce il lettore in cerca di evasione in pittoreschi ambienti medievali, popolati da cavalieri e dame alle prese con avventure e vicende sentimentali. La prosa Il romanzo Giacomo Mantegazza, Tommaso Grossi e Carlo Porta, fine XIX sec. Milano, Museo Manzoniano. La prosa politica La rivoluzione letteraria romantica porta a un cambiamento delle gerarchie letterarie: se la poesia non perde fascino, è indubbiamente il romanzo il genere capace di esprimere più compiutamente le aspirazioni e le condizioni di vita della borghesia. Già nella seconda metà del Settecento, in Europa, il romanzo rispecchia la realtà di una società in forte mutamento; nel primo Ottocento, esso si adatta sempre più alle richieste del pubblico, cui viene proposto un ampio ventaglio di soluzioni stilistiche e contenutistiche. Mentre in Francia e Inghilterra si impone il modello del romanzo realistico e sociale (è il caso di grandi autori quali Honoré de Balzac, Stendhal, Victor Hugo e Charles Dickens), in Italia ottiene un grande successo il romanzo storico. Declinata la fortuna del romanzo epistolare (di cui Ultime lettere di Jacopo Ortis di Foscolo costituisce una delle massime espressioni europee), la narrativa storica svolge con efficacia una duplice funzione: educare al sentimento patriottico e intrattenere. Il primo scopo viene perseguito grazie alla ricerca delle radici nazionali: solo conoscendo il passato dei popoli si pensa è possibile preservare il loro patrimonio di costumi e tradizioni, che rappresentano l identità della nazione. Anche in questo caso, il modello cui fare riferimento viene da Oltralpe: la maggioranza dei narratori italiani individua un maestro nello scozzese Walter Scott (1771-1832), che aveva ambientato le sue vicende nel Medioevo inglese, al tempo dello scontro tra le popolazioni anglosassoni e i conquistatori normanni. Il suo romanzo Ivanhoe (1819-1820), ricco di avventure, intrecci sentimentali e riferimenti all attualità, è un modello per autori quali Tommaso Grossi, Massimo d Azeglio e Francesco Domenico Guerrazzi (1804-1873), che uniscono al gusto della ricostruzione storica una componente civile e patriottica. Questa fusione, del resto, è perseguita anche dal più grande romantico italiano, Alessandro Manzoni, che nei Promessi sposi elimina però tutte le fantasticherie e le suggestioni che Scott condivideva con il romantico gotico (o nero ). Nella scia del romanzo storico, infine, si collocano Le confessioni d un italiano di Ippolito Nievo (1831-1861), in cui si afferma però una maggiore attenzione all indagine psicologica. Anche Niccolò Tommaseo, in Fede e bellezza, preferisce approfondire il groviglio che anima l interiorità umana, con una particolare predilezione per il lato più morboso e inquieto dei personaggi. L obiettivo di orientare l opinione pubblica alla condivisione della lotta risorgimentale dà luogo a una trattatistica politica e storica che annovera un gran numero di libelli, saggi e manifesti politici. Possiamo ricordare l attività di intellettuali moderati, quali Vincenzo Gioberti, Cesare Balbo (1789-1853) e lo stesso Manzoni (autore delle Osservazioni sulla morale cattolica, 1819, e del Discorso sopra alcuni punti della storia longobardica in Italia, 1822), e democratici, come Giuseppe Mazzini, Giuseppe Ferrari (18811876) e Carlo Pisacane. 451

I colori della letteratura ed. NUOVO ESAME DI STATO - volume 2
I colori della letteratura ed. NUOVO ESAME DI STATO - volume 2
Dal Seicento al primo Ottocento