I colori della letteratura ed. NUOVO ESAME DI STATO -

Il primo Ottocento che la letteratura italiana sappia immergersi nella società e raggiungere un nuovo pubblico grazie a generi popolari come il romanzo. Di Breme, autore dell opuscolo Intorno all ingiustizia di alcuni giudizi letterari italiani, esorta gli italiani a riconoscersi eredi, più che dei greci e dei latini, dei padri fondatori della nostra lingua e letteratura, dall «eterno Alighieri , al «sublime trovator Petrarca, fino all «infelice e nobilissimo Tasso, tutti considerati romantici in quanto portatori di modernità e originalità creativa. La Lettera semiseria di Berchet Il testo più importante ed efficace è però la Lettera semiseria di Grisostomo al suo figliuolo (1816) di Berchet. Rivolgendosi al figlio, Grisostomo gli consiglia di seguire i dettami della nuova letteratura romantica la «poesia de vivi , contrapposta alla «poesia de morti , quella classicista , salvo poi fingere di aver scherzato (la lettera è, appunto, semiseria) e tornare a esaltare i caratteri dell arte classica. L opera definisce un nuovo ruolo per il poeta, non più distinto dal resto dell umanità, ma immerso nella società in cui vive e della quale interpreta sentimenti e ideali. Tutti gli esseri umani, afferma Berchet, hanno un innata tendenza alla poesia, che si manifesta fortissima in alcuni e rimane passiva in altri. Sta a coloro a cui la natura ha donato in maggior misura questa disposizione dell anima il compito di farsi capire dal «popolo , cioè da quel pubblico che si distingue sia dai rozzi e insensibili «Ottentotti , ossia dalle masse incolte e analfabete (che egli battezza con il nome dato nel XVII secolo dai colonizzatori olandesi a una popolazione indigena africana), sia dagli stanchi e raffinati «Parigini , cioè dal mondo chiuso ed elitario degli intellettuali. Il concetto di popolo che ha in mente Berchet corrisponde sostanzialmente alla borghesia colta, la classe sociale che possiede gli strumenti culturali per avvicinarsi alla letteratura romantica. La nuova arte sarà popolare se saprà rivolgersi a questo ceto, esprimendosi con argomenti adatti alla sensibilità collettiva e tramite un linguaggio più accessibile, che superi le regole ereditate dalla tradizione classica. L esperienza del Conciliatore Il dibattito tra Classicisti e Romantici prosegue negli anni successivi e decisivo si rivela soprattutto il ruolo di una seconda, prestigiosa rivista milanese, Il Conciliatore , animata da Silvio Pellico, Giovanni Berchet, Pietro Borsieri (1788-1852), Federico Confalonieri (1785-1846) ed Ermes Visconti (1784-1841), che sin dalla sua fondazione, nel 1818, aspira a diventare l organo ufficiale delle idee romantiche, cercando di conciliare (da qui il titolo) la critica letteraria con l indagine sui problemi scientifici, economici, sociali e politici, necessaria, quest ultima, per il progresso collettivo e, come si afferma nell introduzione al primo numero, per l «utilità generale . Sul piano culturale, tale impostazione si traduce nell invito a sprovincializzare la letteratura nazionale e a trasformarla in uno strumento di divulgazione, finalizzato in primo luogo alla crescita della coscienza civile e della sensibilità patriottica. A poco più di un anno dalla fondazione, il foglio viene infatti bandito dalla censura austriaca. I suoi principali animatori saranno poi dispersi dalla repressione seguita ai moti del 1821: alcuni, come Pellico, Borsieri e Confalonieri, verranno imprigionati nel carcere dello Spielberg (una famosa fortezza situata nella città di Brno, nell attuale Repubblica Ceca); altri, come Berchet, saranno costretti all esilio. Giovanni Berchet in un edizione delle Opere, 1863. Milano, Biblioteca Ambrosiana. 438

I colori della letteratura ed. NUOVO ESAME DI STATO - volume 2
I colori della letteratura ed. NUOVO ESAME DI STATO - volume 2
Dal Seicento al primo Ottocento