I colori della letteratura ed. NUOVO ESAME DI STATO -

LABORATORIO verso l esame Il risveglio del «giovin signore TIPOLOGIA A Analisi e interpretazione di un Il Mattino, vv. 101-143 TESTO LETTERARIO ITALIANO Al proemio dell opera segue la descrizione del lungo sonno del giovin signore, che giace ancora pigramente fra le lenzuola mentre il resto del mondo è già da molto tempo attivo e laborioso. Il poeta ne descrive minutamente le occupazioni per evidenziare la vacuità della sua vita. 105 110 115 120 125 Già i valetti gentili udìr lo squillo del vicino metal cui da lontano scosse tua man col propagato moto; e accorser pronti a spalancar gli opposti schermi a la luce, e rigidi osservàro, che con tua pena non osasse Febo entrar diretto a saettarti i lumi. Ergiti or tu alcun poco, e sì ti appoggia alli origlieri i quai lenti gradando all omero ti fan molle sostegno. Poi coll indice destro, lieve lieve sopra gli occhi scorrendo, indi dilegua quel che riman de la Cimmeria nebbia; e de labbri formando un picciol arco, dolce a vedersi, tacito sbadiglia. O, se te in sì gentile atto mirasse il duro capitan qualor tra l armi, sgangherando le labbra, innalza un grido lacerator di ben costrutti orecchi, onde a le squadre varj moti impone; se te mirasse allor, certo vergogna avria di sé più che Minerva il giorno che, di flauto sonando, al fonte scorse il turpe aspetto de le guance enfiate. Ma già il ben pettinato entrar di novo tuo damigello i veggo; egli a te chiede quale oggi più de le bevande usate sorbir ti piaccia in preziosa tazza: 106 Febo: Apollo, personificazione del Sole. 108 Ergiti: con questo imperativo si dà ini- zio all attività didattica vera e propria del precettore. 113 cimmeria nebbia: si tratta di una perifrasi che indica il sonno . Secondo Omero, la popolazione dei Cimmeri abitava non lon- 378 verso l Esam di Stat e o PARAFRASI 101-124 Già i nobili servitori (valetti gentili) udirono (udìr) lo squillo del campanello (metal) a loro vicino che da lontano la tua mano agitò con il propagarsi del movimento [di una funicella]; e accorsero, pronti a spalancare le imposte (schermi) che proteggono dalla luce (opposti a la luce), e pieni di attenzione (rigidi) si adoperarono in modo (osservàro) che il sole (Febo) non osasse con tuo fastidio (pena) a ferirti (a saettarti) direttamente gli occhi (lumi). Ora tu sollèvati (Ergiti) un pochino (alcun poco) e appoggiati dunque ai cuscini (alli origlieri), i quali, disposti uno sull altro a scalare (lenti gradando) ti porgono alle spalle (all omero) un morbido (molle) sostegno. Poi con l indice destro, passando (scorrendo) leggero leggero (lieve lieve) sopra gli occhi, da lì (indi) allontana (dilegua) quel che resta del sonno (de la Cimmeria nebbia); e inarcando appena le labbra (de labbri formando un piccol arco), cosa gradevole (dolce) a vedersi, sbadiglia silenziosamente (tacito). O se ti vedesse mentre compi un atto così raffinato (gentile) il duro capitano quando, in una situazione di guerra (tra l armi), dilatando smodatamente la bocca (sgangherando le labbra), lancia (innalza) un grido che lacera le robuste (ben costrutti) orecchie, per mezzo del quale (onde) ordina alle squadre [dei soldati] vari movimenti (moti); se allora ti vedesse, certamente avrebbe vergogna di sé più di quella provata da Minerva il giorno che, suonando il flauto, vide riflesso nell acqua (fonte) il brutto (turpe) aspetto delle sue guance gonfie (enfiate). 125-143 Ma io vedo (i veggo) già entrare di nuovo il tuo servitore (damigello) ben pettinato; egli ti chiede quale delle consuete (usate) bevande tu gradisca (ti piaccia) oggi sorbire nella tazza preziosa: tazze e bevande sono prodotti tano dall Ade, in una regione quasi del tutto coperta dalla nebbia. Qui il poeta latino Ovidio vi colloca la dimora del sonno. 115 dolce a vedersi: l espressione latineggiante ha una chiara valenza ironica. 122-124 Minerva enfiate: l episodio, riportato da molti autori antichi (tra questi, i la- tini Ovidio e Properzio), vede protagonista la dea Minerva: derisa dalle altre divinità mentre suonava il flauto, specchiandosi in una fonte e vedendo le sue guance alterate dallo sforzo di soffiare, gettò via lo strumento musicale.

I colori della letteratura ed. NUOVO ESAME DI STATO - volume 2
I colori della letteratura ed. NUOVO ESAME DI STATO - volume 2
Dal Seicento al primo Ottocento