I colori della letteratura ed. NUOVO ESAME DI STATO -

Giuseppe Parini Il Giorno 510 515 520 525 530 535 540 545 né i pietosi mugiti né le molli lingue lambenti tortuosamente la man che il loro fato, ahimè, stringea . Tal ei parla, o Signore; e sorge intanto al suo pietoso favellar dagli occhi de la tua Dama dolce lagrimetta pari a le stille tremule, brillanti che a la nova stagion gemendo vanno dai palmiti di Bacco entro commossi al tiepido spirar de le prim aure fecondatrici. Or le sovviene il giorno, ahi fero giorno! allor che la sua bella vergine cuccia de le Grazie alunna, giovenilmente vezzeggiando, il piede villan del servo con l eburneo dente segnò di lieve nota: ed egli audace con sacrilego piè lanciolla: e quella tre volte rotolò; tre volte scosse gli scompigliati peli, e da le molli nari soffiò la polvere rodente. Indi i gemiti alzando: aita aita parea dicesse; e da le aurate volte a lei l impietosita Eco rispose: e dagl infimi chiostri i mesti servi asceser tutti; e da le somme stanze le damigelle pallide tremanti precipitàro. Accorse ognuno; il volto fu spruzzato d essenze a la tua Dama; ella rinvenne alfin: l ira, il dolore l agitavano ancor; fulminei sguardi gettò sul servo, e con languida voce chiamò tre volte la sua cuccia: e questa al sen le corse; in suo tenor vendetta chieder sembrolle: e tu vendetta avesti vergine cuccia de le Grazie alunna. L empio servo tremò; con gli occhi al suolo udì la sua condanna. A lui non valse merito quadrilustre; a lui non valse zelo d arcani uficj: in van per lui 507 pietosi: in senso attivo, che susci- tano pietà . 510 ei: egli, il commensale vegetariano che ha appena parlato. 512 de la tua Dama: la nobildonna cui il giovin signore fa da cavalier servente. 519 de le Grazie alunna: la cagnetta è paragonata a un allieva delle Grazie per la sua eleganza. 520-521 il piede del servo: ipallage né i penosi (pietosi) muggiti né le umide (molli) lingue che leccavano tutto intorno (lambenti tortuosamente) la mano che, purtroppo (ahimè), stringeva in pugno il loro destino (fato) . 510-556 Così egli parla, o nobile signore; e durante questo compassionevole discorso (pietoso favellar) dagli occhi della tua dama spunta una tenera lacrimuccia, paragonabile (pari) alle tremule, brillanti gocce di linfa (stille) che in primavera (a la nova stagion) stillano (gemendo vanno) dai tralci di vite (palmiti di Bacco) vivificati al loro interno (entro commossi) dal tiepido soffio delle prime brezze (prim aure) portatrici di fecondità. Ora le torna in mente il giorno, ahimè crudele (fero), in cui la sua bella giovane cagnetta (vergine cuccia), allevata dalle Grazie, giocando come fanno i cuccioli (giovenilmente vezzeggiando), con i suoi dentini d avorio (eburneo dente) diede un leggero morso (segnò di lieve nota) al rozzo (villan) piede del servo: e lui, temerario, con il piede sacrilego la allontanò da sé (lanciolla); ed essa rotolò per tre volte; per tre volte agitò il pelo scompigliato, e dalle umide narici soffiò via la polvere irritante (rodente). Quindi, elevando guaiti (i gemiti alzando), sembrava che dicesse: aiuto, aiuto; e dai soffitti dorati (aurate volte) le rispose impietosita la ninfa Eco: e dalle stanze più basse (infimi chiostri) salirono tutti i servi tristi; e dalle stanze più alte si precipitarono le damigelle pallide e spaventate. Arrivarono tutti; il viso della tua dama fu spruzzato di profumi (essenze); alla fine ella si riprese: l ira e il dolore l agitavano ancora; gettò sguardi fulminanti (fulminei) sul servo, e con debole (languida) voce chiamò tre volte la cagnolina: e questa le corse al petto; con il suo atteggiamento (in suo tenor) le sembrò chiedere vendetta: e tu avesti la tua vendetta, giovane cagnetta allevata dalle Grazie. L empio servo tremò; con gli occhi bassi ascoltò la propria condanna. Non gli fu d aiuto l aver lavorato in quella casa per vent anni (merito quadrilustre); non gli fu d aiuto l affidabilità mostrata nel condurre a termine incarichi segreti (zelo d arcani uficj): (l aggettivo villan è riferito a piede anziché a servo) che determina «un valore satirico più accentuato: quasi il Parini dice che fu una gran degnazione, quella della cagnolina, d imprimervi i suoi dentini d avorio (Ferretti). 522 segnò di lieve nota: letteralmente, marcò con un leggero segno . 529 Eco: ninfa abitatrice dei monti che si consumò inutilmente per amore di Narciso; di lei restò infine solo la voce. 534 fu spruzzato d essenze: per farla ri- prendere dallo svenimento, come si usava al tempo. 542 empio: sacrilego, dal momento che ha osato colpire con un calcio una creatura divina. 544 quadrilustre: di quattro lustri, quindi di vent anni. 369

I colori della letteratura ed. NUOVO ESAME DI STATO - volume 2
I colori della letteratura ed. NUOVO ESAME DI STATO - volume 2
Dal Seicento al primo Ottocento