I due personaggi principali

Il Settecento ni, cui subentra un senso di rassegnazione o distacco. Il poeta sembra muoversi ora verso una più profonda contemplazione dei sentimenti, al punto da apparire desideroso di smorzare la satira, ormai lontano dalle idee radicali che lo avevano affascinato senza mai conquistarlo del tutto. I due personaggi principali La figura del protagonista Dalla lettura complessiva dell opera, emerge un immagine del giovin signore indefinita e sfocata, perché più che «una creatura viva egli appare come «un ipotesi polemica (Bonora), vale a dire una figura astratta, che serve all autore per sviluppare la propria critica sociale e morale. Il protagonista non ha spessore psicologico ed è privo di una vita interiore: è una sorta di automa (un invenzione settecentesca in voga nei ceti benestanti), una creatura artificiale e meccanica, una marionetta senz anima, sentimenti ed emozioni, dedito com è a un esistenza puramente materiale ed esteriore. e quella del precettore Rivolgendosi al protagonista, il poeta indossa i panni del precettore, fingendo di assumere il punto di vista aristocratico e di svolgere con serietà il proprio impegno didascalico, ma svelando in realtà, grazie al carattere ironico del travestimento, la natura frivola e vacua del giovin signore e del suo ambiente sociale. Mentre i nobili di un tempo (gli «inclit avi ) erano operosi e magnanimi, quelli contemporanei (gli «Augusti del suo secolo ) risultano inutili nella loro oziosa inoperosità e nelle loro superficiali occupazioni. Così, adattando il proprio compito pedagogico alla realtà di un universo ridotto a etichetta e a involontaria caricatura di sé stesso, il falso precettore si tramuta da maestro di vita in maestro di cerimonie che illustra al giovane nobile le incombenze della vita mondana e le regole di comportamento adeguate al suo rango. 2 I temi L anti-epopea della decadenza aristocratica Il Giorno era stato concepito in origine come un epopea in chiave ironica, in cui la celebrazione dell eroe doveva giungere fino alla narrazione della sua morte, dei suoi funerali e addirittura della sua discesa agli inferi. Parini si rende però presto conto che quella in cui vive non è più un epoca da epopee, sia pure satiriche: la nobiltà di sangue, che era stata per secoli il soggetto del genere epico, appare irrimediabilmente decaduta. Nella concreta situazione storica della seconda metà del Settecento, il poeta che per Parini deve sempre porsi come obiettivo etico la ricerca della verità non può che constatarne il declino e la lampante mediocrità. Esistenze futili Le futili occupazioni dei nobili moderni vengono dunque presentate ironicamente. Sotto la finzione pedagogica, emerge la totale e insulsa insignificanza dell aristocratico, che vive la sua giornata identica a tutte le altre, inutili e oziose. La noia e l ozio La noia è il tema che percorre l intero poema, fino a diventare il centro della sezione conclusiva, La Notte. Invano i protagonisti cercano di riempire le loro giornate dedicandosi a frivoli passatempi o alle ritualità della vita mondana, che il poeta chiama, sarcasticamente, «fatiche illustri e «gloriosi affanni ; immersi in una società afflitta da «noiosa ipocondria , il giovin signore e la sua dama si sono scelti reciprocamente proprio per tentare di scacciare la monotonia della loro esistenza. Tuttavia, abbandonata a sé stessa, la «coppia beata scopre di non avere idee da scambiare o sentimenti da condividere. 362

I colori della letteratura ed. NUOVO ESAME DI STATO - volume 2
I colori della letteratura ed. NUOVO ESAME DI STATO - volume 2
Dal Seicento al primo Ottocento